Addio a Carlo Vanzina
Il cantore degli anni 60

risponde Aldo Cazzullo

shadow

Caro Aldo,
Quante scene di dolore, più o meno vero, per la morte del regista Carlo Vanzina a suo tempo stroncato da parte della critica che considerava i suoi film spazzatura! Ora tutti lo lodano. Siamo sempre i soliti noi italiani!
Fabio Todini

Vanzina era ironico e attento ai cambiamenti della società e ha raccontato nei suoi film questo Paese con leggerezza. Alcuni film restano veri e propri cult entrati nel linguaggio e nella cultura quotidiana
Gianluca Poscente

Non ho mai capito cosa c’entrasse la volgarità col Natale e il termine «cinepanettone» per me rimane un mistero.
Elena Ricci

Cari lettori,
Carlo Vanzina può essere discusso, come qualsiasi personaggio pubblico, ma non c’è dubbio che sia riuscito a restituire il tempo che abbiamo attraversato: la Milano da bere di «Sotto il vestito niente», la Roma arricchita e cafona di tanti cinepanettoni, le meschinità e le malinconie dell’italiano medio, negli anni tra la commedia all’italiana e il sopravvalutato cinema dei nuovi maestri. Sappiamo tutti che alcuni film non resteranno nella storia, e che qualche volgarità ci poteva essere risparmiata (anche se i cinepanettoni meno riusciti non sono dei Vanzina). Ma «Sapore di sale» ha inaugurato un genere, e l’ha fatto con garbo e originalità. «Il cielo in una stanza», in cui il protagonista incontrava il padre alla sua stessa età, era un film pieno di poesia.
Carlo era schivo e riservato, tanto quanto il fratello maggiore Enrico è invece aperto e disponibile. In un mondo fin troppo affollato di figli d’arte, i fratelli Vanzina hanno trovato un loro stile e una loro cifra. Al centro stava la nostalgia per gli anni 60, per un’Italia non ancora avvelenata dal rancore e dall’invidia, per un Paese che andava verso il più e non verso il meno; con l’idea che il famiglione ipocrita non sia il massimo, ma resti meno peggio della lotta di tutti contro tutti. Enrico sta lavorando a un film politico, che di sicuro sarà molto interessante. La storia, ancora una volta, continua; e non si sa mai come va a finire.

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Aldo Forbice

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