Firenze

Livorno, "aborto prima causa di femminicidio nel mondo", dice il capogruppo della Lega in Provincia

Fratoianni di Sinistra Italiana attacca il post su Facebook di Lorenzo Gasperini. Il Carroccio lo difende
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E' un caso il post pubblicato su Facebook dal capogruppo della Lega in Provincia di Livorno Lorenzo Gasperini, consigliere comunale a Cecina. L'esponente del Carroccio sostiene che "la prima causa di femminicidio nel mondo è l'aborto".

Immediato il commento del portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che dice: "In Toscana ci deve essere evidentemente un'epidemia di corbelleria che colpisce con particolare precisione i dirigenti della Lega". Nel post Gasperini, citando come fonti alcuni articoli online tra cui uno del Guardian, scrive: "Lo sapete che la prima causa di femminicidio nel mondo è l'aborto? E che ci sono Paesi in cui addirittura si uccidono con aborto bambine selettivamente scelte in quanto femmine? Per esempio in India. Condanniamo sempre la violenza, anche quando la sinistra non vuole e alza la voce perché non ha più argomenti".

"Non bastavano - prosegue in una nota Fratoianni - i continui inaccettabili episodi di violenza nei confronti delle donne, la lista infinita di uccisioni di donne, ci si mette pure questo leghista a insultarle e ad umiliarle con queste fandonie." "L'ho detto qualche giorno fa - conclude Fratoianni - per il caso del leghista omofobo di Bagno a Ripoli (Firenze), basta con questi deliri, fatevi vedere da uno bravo davvero".

Raegisce subito per conto della Lega il senatore Simone Pillon. "I leoni da tastiera del Pd e delle sinistre varie si scagliano contro due validi amministratori della Lega, Lorenzo Gasperini consigliere comunale a Cecina e Alessandra Donà, assessore a Legnago, colpevoli di aver acceso i riflettori sulla tragedia dell'aborto selettivo delle bambine, praticato diffusamente in Cina e in India", scrive sulla sua pagina Facebook. "Per chi ignorasse il fenomeno - ricorda Pillon - basti qui ricordare che sono state deliberatamente uccise nel grembo materno - per il solo fatto di essere femmine - quasi 12 milioni di bambine in Cina e quasi 11 milioni in India. Il metodo è semplice: si fa un'ecografia morfologica, ci si fa comunicare il sesso del nascituro, e se è femmina si procede all'aborto".

"Questa tragedia è senza dubbio la prima causa di femminicidio nel mondo e mi meraviglia molto che i sinistri, a parole sempre pronti a difendere i diritti delle donne, non sappiano dire una sola parola contro questo orrore, ed anzi se la prendano con chi osi alzare la voce e denunciare l'aborto selettivo", si legge ancora nel post. "L'ignoranza è una brutta bestia. Quando poi va di pari passo con le ideologie, diventa sonno della ragione. E come sappiamo, dal connubio si generano mostri. Solidarietà e stima ai nostri amministratori. E buon lavoro", conclude Pillon.

Ribatte Europa Verde, per bocca di Sandra Giorgetti e Serena Ferraiuolo e di Francesco Alemanni, commissario per la Toscana. "Una donna che viene uccisa durante una rapina - spiegano i tre esponenti di Europa Verde Toscana - non è vittima di femminicidio: quello è un omicidio. Il femminicidio ha già in sé la motivazione per cui il crimine viene commesso: l'uomo uccide la "sua" donna perché ritiene che non rispetti il ruolo che la società patriarcale le ha imposto. In buona sostanza, lei viene uccisa in quanto donna e la sua morte è l'apice di un percorso fatto di violenza e soprusi".

"È inaccettabile, - concludono Giorgetti, Ferraiuolo e Alemanni, - che dei rappresentanti della parte politica di riferimento dell'opposizione in questo Paese strumentalizzino un argomento così delicato per il semplice scopo di entrare nel flusso delle notizie e dell'informazione, rivelando un'ignoranza non tollerabile nel 2020".