6 maggio 2021 - 07:10

Il fidanzato di Luana D’Orazio, morta in fabbrica: «Sento ancora la sua voce che mi sveglia la mattina»

Alberto Orlandi, 27 anni, da un anno e mezzo era legato alla 22enne uccisa da un macchinario a Montemurlo. La vita davanti: «Stavo per finire le rate dell’auto e saremmo andati a vivere insieme»

di Elvira Serra, inviata a Pistoia

Il fidanzato di Luana D'Orazio, morta in fabbrica: «Sento ancora la sua voce che mi sveglia la mattina» Luana D’Orazio con Alberto Orlandi
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Da quanto tempo stavate insieme?
«Un anno e mezzo. Ci eravamo conosciuti tramite due nostri amici, Simone e Giulia, quelli che ha visto arrivare con me: i miei non vogliono che guidi la macchina in questi giorni... C’è stata subito un po’ di attrazione. Il 31 agosto l’ho invitata al Jova Beach Party di Viareggio, e tra noi c’era già più di qualcosa».

Avevate una data per l’anniversario?
«Sì, il 29 settembre 2019. Eravamo a ballare a Montecatini e io d’un tratto le chiesi: “Ma io e te che siamo?”. E lei tirò su le spalle: boh. Allora insistetti: “Insomma, sì o no?”. E lei disse sì».

Alberto Orlandi ha 27 anni, barbetta bionda e occhi azzurri che si bagnano spesso e che asciuga con un fazzoletto di stoffa. Lavora in un materassificio a Quarrata, nel Pistoiese, dove è caporeparto. È il fidanzato di Luana D’Orazio, la mamma 22enne inghiottita da un orditoio a Montemurlo per mille euro al mese. Ha la fragile dolcezza di chi si sta misurando per la prima volta con un finale senza ritorno. Luana aveva dormito da lui, a casa dei genitori, la notte prima dell’incidente. «Io, invece, venivo a stare dai suoi il mercoledì e dormivamo qui, Luana da questa parte, io al centro e Alessio lì, vicino a me. Gli avevo comprato io il letto, perché ormai stava diventando grande: siamo nati lo stesso giorno, il 31 dicembre». Sul cellulare sfoglia immagini e ricordi: il weekend all’isola di Capraia, con le foto sott’acqua e una stella marina tra le mani; il San Valentino a Verona, un soffio prima del lockdown, sotto il balcone di Giulietta e Romeo; il video del compleanno di lei, quando le aveva regalato un iPhone 11 e aveva dovuto scartare una serie di pacchi a matrioska con le forbicine che si portava sempre dietro. Piange, si ricompone, il suo dolore non tracima mai, contenuto nel recinto del pudore.

Cosa ricorda di lunedì?
«La sveglia ha suonato alle 5 e lei l’ha spenta subito, per non svegliarmi. È andata in bagno, poi a fare colazione, ed è ritornata per darmi un bacino. “Mandami un messaggio quando arrivi”. Mi è arrivato alle 5.50. Le ho risposto: “Perfetto amore”».

Dell’incidente chi l’ha avvisata?
«I carabinieri. Emma, la madre di Luana, mi aveva scritto che doveva dirmi qualcosa di importante, di richiamarla. Quando ho telefonato piangeva, ho capito subito».

È andato anche lei in fabbrica, dopo?
«Sì, con Francesco, il babbo, per riprendere gli effetti personali. Mi hanno chiesto se volevo entrare per vedere dove era avvenuto l’incidente, ma c’era ancora il sangue, non me la sono sentita...».

Quali progetti avevate?
«A marzo del prossimo anno mi sarebbero scadute le rate della finanziaria per l’auto. Quello sarebbe stato il momento buono per prendere in affitto una casa e cominciare a convivere sul serio».

Lo avevate già sperimentato?
«Beh, un po’ la scorsa estate, quando i suoi erano andati al mare e noi eravamo rimasti soli per un mese. È stato bellissimo».

La preoccupava che avesse già un figlio?
«Deve preoccupare la morte, non la vita. Forse all’inizio ero un po’ in ansia all’idea di dirlo ai miei genitori, ma dopo che l’hanno conosciuta si sono innamorati. A lei bastava poco per essere felice. Era una di famiglia, ormai: in casa aiutava mia madre nelle faccende come le mie sorelle».

Litigavate?
«Ma sì, bischerate. Mi dava noia quando veniva a controllare il mio cellulare. Non c’erano mica segreti, ma non mi piaceva».

Le cose belle?
«Tantissime, piccole, semplici. Guardare in tv Amici e sentirla cantare la canzone Lady di Sangiovanni, farle il solletico ai fianchi e vederla ridere come una bambina, guardare come le si illuminavano gli occhi per un regalo, i fiori a San Valentino anche se mi ero scordato, la collanina con i due cuori per l’anniversario, i nostri abbracci, i baci. L’altro ieri ho cercato il suo odore nel pigiama».

L’ha sognata queste notti?
«L’ho proprio vista, seduta sul divano. E sento ancora la sua voce, stamattina mi ha svegliato lei».

Se potesse tornare indietro?
«Se lo avessi saputo, lunedì mattina me la sarei tenuta stretta stretta a letto, non l’avrei lasciata andare».

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