20 marzo 2020 - 21:05

Cirio scrive al premier Conte: «In Piemonte situazione drammatica, abbiamo bisogno di aiuto»

Il presidente della Regione: «Le nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni i casi di contagio raddoppieranno. i posti per la terapia intensiva sono quasi esauriti»

di Gabriele Guccione

Cirio scrive al premier Conte: «In Piemonte situazione drammatica, abbiamo bisogno di aiuto»
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Il tono è grave, da ultimo appello: «Abbiamo bisogno di aiuto, materiali, uomini. I nostri approvvigionamenti sono bloccati alle frontiere». E ancora: «Il governo ha parlato di una task force di 300 medici, noi chiediamo subito che una parte venga mandata in Piemonte, perché nonostante tutte le misure prese e il senso di responsabilità di moltissimi cittadini la situazione è drammatica». Sono parole del presidente della Regione, Alberto Cirio, e del responsabile piemontese per l’emergenza coronavirus, Vincenzo Coccolo, che questa sera, giovedì 20 marzo, hanno inviato una lettera al premier Giuseppe Conte e ai commissari straordinari Angelo Borrelli e Domenico Arcuri.

L'allarme

Parole che suonano come il tentativo di un tutto per tutto: per far sentire la voce del Piemonte a Roma, dove sembra che l’attenzione sia rivolta altrove e che la Regione non sia in cima a quelle tenute sotto osservazione. Una sensazione, certo, ma anche una realtà testimoniata dalla carenza di strutture e materiali. E soprattutto, tengono a sottolineare Cirio e Coccolo che chiedono un canale prioritario, dai dati. «Le nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno – si legge nella missiva – avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale. I posti per la terapia intensiva, che con il nostro potenziamento sono stati quasi raddoppiati, sono pressoché esauriti, le attrezzature e il materiale medico non arriva, il personale ospedaliero è stremato malgrado i rinforzi».

«Non c'è un minuto da perdere»

Per il governatore e gli uomini dell’unità di crisi non c’è tempo da perdere, anche se tutti sono consapevoli che l’emergenza non è un problema locale. «Comprendiamo bene – scrivono Cirio e Coccolo – che la situazione sia difficile in tutto il Paese, ma il nostro caso insieme a quello della Lombardia non lascia più neanche un minuto da perdere. Il Piemonte ha fatto e sta facendo miracoli, lo dimostra il potenziamento dei posti di terapia intensiva che abbiamo incrementato di oltre il 65 per cento dall’inizio dell’emergenza. Insieme al Veneto siamo tra le regioni che hanno fatto in questo senso lo sforzo più grande. Ma non basta. Nel distribuire gli aiuti Roma deve tener conto delle proiezioni regionali di sviluppo del contagio. Per questo noi chiediamo di aprire per il Piemonte una via di priorità d’urgenza».

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