24 agosto 2019 - 22:39

Fiorentina-Napoli 3-4, spettacolo e polemiche. Insigne fa volare il Napoli, la Fiorentina recrimina per un rigore

Non c’è il rigore concesso a Mertens, nel finale debutta Ribéry

di Alessandro Bocci, inviato a Firenze

Fiorentina-Napoli 3-4, spettacolo e polemiche. Insigne fa volare il Napoli, la Fiorentina recrimina per un rigore
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Sette gol e mille emozioni. Fiorentina-Napoli è adrenalina pura. Novanta minuti con il fiato in gola. Vince la squadra più esperta e scafata, anche quella più fortunata. Ancelotti risponde subito alla Juve. In attesa dell’Inter, domani sera contro il Lecce, sembra già l’inizio di un lungo sprint. Ma Carletto suda freddo nonostante l’afa. La prima Fiorentina di Commisso è bella e ingenua, tanto quanto il Napoli è compassato, cinico e abile a colpire in contropiede.

Sulla vittoria degli azzurri l’ombra di un rigore regalato alla fine del primo tempo che cambia l’inerzia della partita. Mertens, che 5 minuti prima aveva pareggiato l’1-0 di Pulgar, si lascia cadere nell’area di rigore viola davanti a Castrovilli e né l’arbitro Massa, né Doveri alla Var si accorgono del pasticcio. Insigne dal dischetto è gelido e preciso. Nicchi, presidente dell’Aia, venerdì a Coverciano era stato trionfante: «Saremo quasi perfetti». Il campo lo smentisce già alla seconda partita. Montella è furioso e alla fine anche ammonito.

La Fiorentina ha un gioco e un’anima. Milenkovic agguanta il Napoli sul 2-2. Boateng, appena entrato, lo raggiunge sul 3-3 dopo il diagonale millimetrico di Callejon. L’ultima rete è ancora di Insigne, il capitano, il vero eroe della serata, una doppietta e un assist e mezzo. Pericolo scampato per gli azzurri. Ma che fatica.

Il Napoli ha l’occasione di sfruttare le pecche dei viola, un cantiere aperto, con il debuttante Castrovilli al posto di Benassi e un tridentino verdissimo formato da Sottil, Vlahovic e Chiesa che in tre fanno appena 61 anni. Senza contare che, rispetto all’anno scorso, a Firenze è cambiato tutto: l’entusiasmo, tornato straripante, ma anche i giocatori, 7 nuovi nell’11 titolare. Il Napoli, invece, più o meno è quello dell’anno scorso (le novità sono Di Lorenzo e Manolas) e dovrebbe giocare a memoria. E invece sul campo tutto si ribalta. La Fiorentina sorprende gli azzurri con una partenza lanciata, giro palla veloce e pressing altissimo. Il rigore trasformato da Pulgar, in linea con le nuove regole, carica ancora di più i giovani viola, in campo con cinque giocatori del ’97, uno del ’99 e un duemila, Vlahovic.

Il Napoli stenta a ritrovare meccanismi e tempi di gioco. La linea mediana si abbassa troppo e lascia un vuoto che Callejon e Insigne, sugli esterni, non sempre riescono a colmare. Gli ancelottiani ribaltano la situazione alla fine del primo tempo: sull’1-1 di Mertens sbaglia prima Milenkovic e poi Badelj, ma non è esente da colpe neppure Dragowski. Il raddoppio di Insigne su rigore, 5 minuti dopo, è un regalo dell’arbitro che la Var non corregge e fa imbestialire il Franchi. Non mancano neppure i cori contro i napoletani.

La Fiorentina nella ripresa ci prova sin che ha energie. Ma è ingenua. Sul 3-3 si fa colpire in contropiede. La prima del presidente Commisso, osannato dai tifosi, non è fortunata. La strada però è quella giusta.

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