8 luglio 2021 - 13:41

Alla camera ardente di Raffaella Carrà il saluto di Pippo Baudo e Renzo Arbore: «Esempio di coraggio»

Tanta la folla anche nel secondo giorno di camera ardente allestita nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Presente anche Pupo

di Natalia Distefano

Alla camera ardente di Raffaella Carrà il saluto di Pippo Baudo e Renzo Arbore: «Esempio di coraggio»
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Tutti in fila, anche oggi, per Raffaella Carrà. Dopo la folla di colleghi, ammiratori e rappresentanti delle istituzioni che ieri sera, in Campidoglio, ha accolto il feretro della signora della televisione italiana, stamattina alla camera ardente – aperta dalle 8 alle 12 – ha ripreso la processione commossa di cittadini e amici per l’ultimo saluto.

Nella sala della Protomotecale hanno reso omaggio, tra gli altri, Pippo Baudo, Renzo Arbore e Pupo. «Siamo molto addolorati tutti per la perdita di Raffaella, una persona che ci ha fatto compagnia e ci ha regalato momenti indimenticabili», ha commentato Baudo, «per noi che abbiamo avuto il privilegio di esserle anche amici il dolore, purtroppo, è anche maggiore». Emozionato e ancora incredulo, il presentatore siciliano ha rivelato: «Non pensavo che fosse ammalata. Nessuno di noi pensava fosse ammalata, perché ha tenuto nascosta la sua malattia in maniera egregia. Hadato una prova di forza, di segretezza e di enorme coraggio. Raffaella era divertente, era brava, era preparata. Raffaella era Raffaella».

Arbore ha voluto ricordarla giovanissima: «Su YouTube si trova il debutto di Raffaella Carrà in un mio programma del 1969. Lei è giovane e bellissima, balla ma purtroppo cade. Si rialza e le viene fatto un bellissimo applauso. E rivedendola era già la Raffaella umana che sapeva parlare con i giovani, che raccontava della sua modestia.Si intuiva già allora che Raffaella sarebbe diventata una grande diva internazionale ma che non se la tirava». Infine l’omaggio di Pupo: «È stata una grande artista internazionale. Forse la più rappresentativa. Raffaella era una donna semplice con una vita normale, ma una donna che sapeva fare un mestiere. Era diventata famosa e popolare perché sapeva fare qualcosa. Non come oggi che si diventa famosi e popolari perché si è qualcosa. Raffaele Carrà era una artista con le doti per essere tale. Era immortale».

Le porte della camera ardente, serrate oggi alle 12, si riapriranno dalle 18 a mezzanotte. E ancora domani mattina fino alla partenza del feretro che raggiungerà la chiesa di Santa Maria in Aracoeli per i funerali, fissati alle 12.

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