20 gennaio 2021 - 07:07

Harry Brant, morto a 24 anni il figlio di Stephanie Seymour: era il «piccolo Lord» del jet set di New York

Ucciso a 24 anni da un’overdose di farmaci, soffriva da tempo di dipendenze: insieme al fratello Peter era una presenza fissa agli appuntamenti mondani e aveva lanciato una linea di cosmetici unisex. Erano considerati l’equivalente maschile di Paris e Nikki Hilton

di Andrea Marinelli

Harry Brant, morto a 24 anni il figlio di Stephanie Seymour: era il «piccolo Lord» del jet set di New York
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Era cresciuto in fretta Harry Brant, e in fretta se ne è andato domenica, a 24 anni, a causa di un’accidentale overdose da farmaci. Figlio dell’industriale Peter Brant, 73 anni, e della top model Stephanie Seymour, 52, insieme al fratello maggiore Peter II era uno dei giovani più in vista nell’alta società americana, un capostipite — come lo ha definito Vanessa Friedman sul New York Times — del jet set di nuova generazione. Harry aveva cominciato presto a frequentare feste e passerelle, sempre in prima fila, sempre insieme al fratello. «Non vedevano l’ora di diventare grandi», aveva raccontato la madre anni fa a Harper’s Bazaar. A 16 anni aveva esordito al Met Gala — l’evento più ambito di New York — e la sua immagine pubblica era decollata, nonostante le resistenze del padre che conosceva, e temeva, i rischi.

Da allora i ragazzi Brant non avevano mancato un appuntamento mondano: che fosse arte o moda, Peter e Harry c’erano, in grande stile. Belli, giovani, ricchissimi figli del privilegio americano, Vanity Fair li aveva definiti i «piccoli Lord» del jet set, soprannome che Harry aveva finito per detestare, o «i principi di New York che si godono i piaceri dell’1%». Per il New York Magazine erano «gli adolescenti più belli della città»: per gli invidiosi, come ha scritto Page Six, perfida rubrica di gossip del New York Post, erano l’equivalente maschile di Paris e Nikki Hilton, socialite simbolo della generazione precedente.

D’altronde i fratelli Brant ci erano cresciuti dentro a quei mondi patinati, circondati dai più famosi fotografi, designer e modelle del pianeta. Il papà, miliardario, è un totem nel mondo dell’arte: è il più grande collezionista delle opere di Jean-Michel Basquiat, a cui unisce un assortimento straordinario di Andy Warhol, Jeff Koons e Dan Flavin fra gli altri. Quando Harry era poco più che un bambino, il padre lo sfidava a riconoscere i lavori appesi alle pareti della grande villa di famiglia a Greenwich, Connecticut, uno dei sobborghi più ricchi d’America. «Quando indovinavo, vincevo un dollaro», aveva raccontato Harry a Harper’s Bazaar. Dalla mamma, uno dei primi e più celebri angeli di Victoria’s Secret, aveva ereditato l’eleganza naturale e la passione per la moda, su cui aveva già lasciato il segno con la sua linea di trucchi unisex.

«Vi siete mai domandati perché la società ha riservato l’uso del trucco al gentil sesso», scriveva a maggio nel suo ultimo articolo su Interview, la rivista fondata da Andy Warhol e ora di proprietà del padre. «Per generazioni — spiegava — gli uomini che violavano questo stupido tabù vedevano la propria mascolinità messa in discussione, venivano insultati, molestati, derisi». Harry non se ne curava: il trucco, aveva spiegato in un’intervista al mensile di moda W, «è tutta una questione di fantasia, di diventare qualcosa che non sei nella vita di tutti i giorni». Un trasformismo che aveva imparato ad amare da piccolo, assistendo agli shooting della madre. «Li adoravo, mi piaceva vestirmi e al tempo stesso guardare lei cambiare», aveva raccontato a Vanity Fair. «Le veniva una luce negli occhi».

Harry ne aveva seguito le orme, posando per l’edizione italiana di Vogue e per Balmain e «raggiungendo tanti risultati in questi 24 anni», come ha scritto in una nota addolorata la famiglia: oltre a Peter, aveva altri 6 fra fratelli e fratellastri; l’ottavo, Ryan, è morto nel 2019 a 49 anni. Da tempo aveva problemi di dipendenze, specifica il comunicato, e sarebbe dovuto entrare a breve in clinica per disintossicarsi. In famiglia non era una novità: nel 2010, ai tempi del burrascoso divorzio dei genitori, poi rientrato grazie a una coperta Navajo usata come calumet della pace, il padre aveva accusato la madre di fare abuso di alcol e pillole.

Lo stesso Harry, nel 2016, era stato arrestato per essersi rifiutato di pagare un taxi: in tasca gli avevano trovato polvere bianca ed era stato accusato, oltre che di furto, anche di possesso di droga. «Saremo sempre addolorati dal fatto che la sua vita è stata troncata così preso da una malattia così devastante», hanno scritto i genitori. «Purtroppo non sapremo mai quali altri risultati avrebbe raggiunto».

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