26 aprile 2020 - 11:10

Morto Giulietto Chiesa, aveva 79 anni

Giornalista ed ex europarlamentare, era nato ad Acqui Terme

di Antonio Ferrari

Morto Giulietto Chiesa, aveva 79 anni
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Giulietto Chiesa, ex dirigente del Pci, ex europarlamentare e giornalista, è morto domenica 26 aprile. Nato ad Acqui Terme, avrebbe compiuto 80 anni prossimo settembre. Per tanti anni era stato corrispondente da Mosca per l'Unità e la Stampa, oltre che per il Tg5, Tg1 e Tg3, raccontando la fine dell'Unione Sovietica. Una tematica ripresa in diversi saggi, analizzando il passaggio dall'Urss comunista alla Russia moderna, con la leadership di Putin. Chiesa era stato anche dirigente nazionale della Federazione giovanile comunista, ricoprendo negli anni '70 ruoli dirigenti nel partito comunista genovese dove era diventato capogruppo del partito in Consiglio provinciale. «Non riesco ancora a salutarlo - ha scritto il vignettista Vauro, suo grande amico, su Facebook. - Ricordo i suoi occhi lucidi di lacrime, a Kabul, davanti ad un bambino ferito dallo scoppio di una mina. È morto un uomo ancora capace di piangere per l’orrore della guerra. I suoi occhi sono un po’ anche i miei». Qui sotto il ricordo scritto da Antonio Ferrari.

Personaggio davvero notevole e singolare Giulietto Chiesa, ex dirigente del Pci, giornalista, saggista e leader politico, scomparso all’età di 79 anni. Giulietto si sentiva da sempre naturalmente controcorrente, e le prime schermaglie le ebbe a Genova, dove guidava la locale federazione comunista. Ricordo che, da giovanissimo cronista del Secolo XIX, assai insofferente ai comunicati ufficiali, trovavo Chiesa, ai tempi del direttore Piero Ottone, pronto a difendere posizioni poco ortodosse, e ovviamente non proprio gradite al suo partito. Arrivato nella paludata Unità di quegli anni, pur impreziosita dalla penna acuminata di Fortebraccio, Giulietto puntò sulla sua freschezza e sulla stanchezza per posizioni sedimentate da anni.

Quando arrivò a Mosca si mise subito su un binario, allora quasi impensabile per il comunismo, di indipendenza critica. I suoi coraggiosi articoli sulla società sovietica durante le Olimpiadi del 1980 scatenarono gli alti gradi dell’URSS, che ne chiesero l’immediato allontanamento ai dirigenti del Pci italiano. Enrico Berlinguer rifiutò.

Da Europarlamentare, Chiesa ebbe posizioni assai poco ortodosse per chiunque. Nel 2014 a Tallinn venne dichiarato persona non grata con progetto di espulsione, suscitando la vibrata protesta dell’ambasciatore italiano in Estonia, che in pratica minacciò: «Se mandate via lui, me ne vado anch’io».

Giulietto, che mi fece l’onore di presentare a Torino, al Circolo dei lettori, il mio libro «Sgretolamento» (Jaca Book) assieme ai colleghi Mimmo Candito e Francesco Cevasco, era però ormai entrato nella sua nuova fase, quella del complottismo più estremo: che partiva dall’«autoattentato» delle Torri Gemelle, alla «cabina di regia» per gli attentati di Bruxelles. In quel periodo Giulietto aveva un blog sul Fatto quotidiano on line: e persino il direttore Peter Gomez definì le teorie del collaboratore «strampalate». Va detto però che nell’ultimissima fase Chiesa, fra gli organizzatori di «Pandora Tv», canale web con notizie di controinformazione, aveva recuperato credibilità.

Lo ricordo con simpatia e amicizia. Chi ha il coraggio di non dipendere dalle versioni ufficiali merita stima. Ciao Giulietto, ci mancherai.

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