18 gennaio 2021 - 08:15

‘Ndrangheta, indagine della Dda di Reggio Calabria: 49 arresti. Il sindaco di Rosarno ai domiciliari

Tra i reati contestati: associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, droga, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena

di Carlo Macrì

‘Ndrangheta, indagine della Dda di Reggio Calabria:  49 arresti. Il sindaco di Rosarno ai domiciliari
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Guardava con interesse i futuri scenari politici nazionali Giuseppe Idà, sindaco di Rosarno, eletto con una lista civica, avvocato, 40 anni, ex Udc, arrestato lunedì e posto ai domiciliari con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. La sua aspirazione era, infatti, quella di sedere in Parlamento, forte di un consenso popolare che la procura distrettuale di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, ipotizza venisse da un legame storico con i Pisano, cosca di ‘ndrangheta dominante a Rosarno. Nel 2016 — secondo quanto hanno documentato i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, nell’inchiesta «Faust» — Giuseppe Idà, fu eletto con il 57,7 primo cittadino della cittadina tirrenica grazie ai voti portati in dote dai Pisano, conosciuti come i «diavoli di Rosarno».

Campagna elettorale gestita dalla cosca

La sua campagna elettorale fu gestita direttamente da Francesco Pisano, esponente di spicco dell’omonima famiglia. In cambio il sindaco avrebbe dovuto affidare a Domenico Scriva,anche lui finito ai domiciliari, architetto, considerato molto vicino ai Pisano, eletto con la lista «Cambiamo Rosarno» l’incarico di assessore ai Lavori pubblici. C’era infatti l’interesse da parte dei Pisano di rendere edificabili alcune aree urbane e continuare a usufruire della pigione del centro vaccini, individuato in uno stabile di loro proprietà. Dopo l’elezione, però, il sindaco decise di prendere le distanze dai Pisano, anche perchè a Rosarno era divenuto di dominio pubblico il fatto che lui sarebbe stato eletto con i voti della cosca.

Arresti anche nel Nord Italia

E in più, una volta messo piede in Comune, escluse dalla giunta proprio Scriva che, per disappunto, lasciò la maggioranza e passò all’opposizione con Fratelli d’Italia. Giuseppe Idà,oggi vicino a Forza Italia, è figlio d’arte. Suo padre Vincenzo, vecchio democristiano, è stato vice sindaco e assessore al Comune di Rosarno. L’operazione coordinata dalla procura ha portato in carcere oltre al sindaco e consigliere comunale anche altre 47 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio e usura. Gli arresti hanno interessato anche altre città come Messina, Vibo Valentia, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia.

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