Gianni Nazzaro, morto l’artista che cantava l’amore con leggerezza pop

di Redazione Spettacoli

L’artista si è spento ieri, martedì 27 luglio, al policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da alcune settimane per un tumore ai polmoni

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Gianni Nazzaro, cantore dell’amore romantico che con le sue canzoni ha segnato la musica leggera italiana degli anni Settanta, è morto al Policlinico di Roma dopo che nei giorni scorsi le sue condizioni di salute si erano aggravate. Il cantante, nato a Napoli il 27 ottobre 1948, ha combattuto a lungo con un tumore ai polmoni a cui ieri si è infine arreso.

Nazzaro fa il suo ingresso nel mondo della musica nel 1965 con lo pseudonimo di Buddy, imitando con successo le voci di Bobby Solo, Adriano Celentano, Gianni Morandi. Nel 1970 si impone al Festival di Napoli con «Me chiamme ammore». È l’inizio di un decennio di successi in cui è l’amore è fare da comune denominatore alle canzoni. Una bella presenza, la voce intonata, un tocco di humor elegante lo rendono un personaggio popolare al grande pubblico. Nel 1972 conquista il primo posto a «Un disco per l’estate», trasmissione che a condurre quell’anno sono Corrado e Gabriella Farinon, con «Quanto è bella lei». L’anno successivo i Camaleonti gli strappano il titolo (con «Perché ti amo»), che Nazzaro si riprende nel 1974 cantando «Questo sì che è amore».

Tra i suoi successi ci sono «L’amore è una colomba», che interpreta abbinato a Marisa Sannio al Festival di Sanremo 1970, dove la canzone si classifica undicesima; è settimo l’anno dopo con «Bianchi cristalli sereni», cantata assieme a Don Backy. Con «Non voglio innamorarmi mai», si aggiudica il quinto posto, mettendo forse a segno la sua migliore performance all’Ariston. Dove torna nel ’74 con «A modo mio», un brano scritto per lui da Claudio Baglioni, allora 23enne, che non va però oltre il dodicesimo posto (diventerà viceversa uno dei cavalli di battaglia del cantautore romano).

Tra serate nei locali, tournée estive, concerti, nel 1983 Nazzaro prova il grande ritorno al «festivalone» nazionale con «Mi sono innamorato di mia moglie», che ottiene un buon successo commerciale. Ci riprova nel 1987, ma il brano da lui proposto, «Perdere l’amore», non passa le selezioni, mentre l’anno dopo il «rivale» Massimo Ranieri si aggiudica la competizione proprio con quella canzone. Nel 1994 l’ultima presenza a Sanremo, in veste di membro di Squadra Italia, gruppo costituito ad hoc per l’occasione, dove canta «Una vecchia canzone italiana».

Nella carriera di Nazzaro ci sono anche almeno due passaggi televisivi. Nel 1998 interpreta il papà di Sara De Vito (Serena Autieri) nella soap «Un posto al sole»; nel 2014 vince invece una puntata di «Tale e quale show» con la sua imitazione di Massimo Ranieri cantando «Perdere l’amore». Sentimentalmente, Nazzaro è stato legato a Nada Ovcina, che oltre ad avergli dato due figli, Giovanni Junior (1973) e Giorgia (1976), è stata sua manager, agente e ufficio stampa. Dopo la separazione, si è legato Catherine Frank, ex indossatrice francese, da cui ha avuto Davide e Mattia.

27 luglio 2021 (modifica il 27 luglio 2021 | 22:54)