17 gennaio 2019 - 08:07

Milano, ciotole e cucce in ufficio: nel grattacielo Unicredit ci si porta il cane al lavoro

Primo spazio «ad hoc» al quarto piano attrezzato per permettere ai dipendenti di lavorare accompagnati dai propri animali d’affezione. Accesso a turno: cento in coda

di Elisabetta Andreis

Milano, ciotole e cucce in ufficio: nel grattacielo Unicredit  ci si porta il cane al lavoro
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Quarto piano del grattacielo Unicredit di piazza Gae Aulenti. Si aprono le porte dell’ascensore e si sente un cane che abbaia festoso. La gioia di essere al lavoro con il proprio padrone. Sbirciando in basso, si vedono una decina di amici a quattrozampe accucciati sotto le scrivanie. Da un lato, tra i computer, ci sono ciotole con croccantini, giochi, guinzagli a disposizione, persino una sorta di cuccia aziendale: 14 postazioni per ora ma se il progetto pilota «Cani al lavoro» andrà bene, potrebbero aumentare ed essere estese ad altre filiali italiane di Unicredit.

La banca è la prima ad attrezzare di tutto punto una stanza per chi vuole andare in ufficio con «accompagnatore»: minimo 8 mesi di età (si escludono cuccioli troppo indisciplinati), ma senza limiti di taglia. Aveva iniziato, un mese fa, l’Ats Città Metropolitana, con un regolamento che dava il via libera a cani e gatti (condizionando l’accesso di conigli, furetti, cincillà e altri compagni al parere favorevole di un veterinario). L’esperimento si è avuto anche Google e in modo molto ben strutturato da Purina (che produce cibo per animali): nei loro uffici i cani possono muoversi in tutti i piani, tra le scrivanie, e hanno aree a loro dedicate. Nel grattacielo Unicredit i cani hanno una stanza dedicata a loro con ogni genere di comfort. «Pionieri nelle politiche di welfare, siamo riusciti a dare voce alle richieste di un gran numero di colleghi», spiega Emanuele Recchia dalle Risorse umane. Inaugurata dieci giorni fa, la «Dog room» registra il tutto esaurito: 35 persone a turno già la frequentano, altre cento sono in coda.

L’idea di fondo è che sia un regalo per i cani ma anche un modo per ridurre lo stress e migliorare l’umore. «L’azienda mette a loro agio tutti , li fa sentire a casa». La presenza degli animali favorisce la socializzazione e genera empatia, o così pare dalle ricerche della banca. I dipendenti interessati devono presentare il «Patentino del buon conduttore cinofilo» e garantire il buon comportamento dell’amico. Ci si prenota attraverso una sorta di App interna, con le caselle dedicate ai turni già affollatissime. Le regole di buona convivenza sono stringenti.

Ad esempio bisogna tenere il cane al guinzaglio, assicurarsi che resti lontano dalla mensa, dall’infermeria, dalle sale riunioni e toilette. I cagnoni hanno ascensori dedicati per evitare incontri con chi fosse allergico o ne avesse paura. In compenso possono svagarsi in aree «break» insieme ai padroni, che di tanto in tanto hanno il permesso di portarli fuori per i bisogni. Devono essere ospiti con «tutte le carte in regola»: vaccinazioni e trattamenti anti parassitari fatti, iscrizione all’anagrafe canina, microchip e certificato di proprietà a portata di mano. Particolare non da poco, occorre anche la polizza di assicurazione per danni eventuali a cose e persone.

La soddisfazione è del nocciolo duro dei dipendenti che da oltre due anni chiedevano di poter portare il cane in ufficio. «Il mio si chiama Hiroshi, è un cucciolo di akita. Mi alleggerisce molto poterlo portare con me senza lasciarlo da solo a casa tutto il giorno — racconta ad esempio Chiara Urru —. A lui piace correre alla Biblioteca degli alberi, ci facciamo le pause pranzo insieme. Ormai è la mascotte dell’ufficio». E Franco Scaccabarozzi, che lavora in Unicredit da «anni incalcolabili», come dice lui scherzando: «Mai avrei mai pensato di poter portare Zeus con me in ufficio. All’improvviso è arrivata dalla direzione questa sorpresa, non ci potevo credere. Dorme mentre io lavoro...».

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