9 novembre 2018 - 12:28

Fondi Lega, il pg della Cassazione: «Confermare sequestro di 49 milioni»

Per il pg, è da respingere il ricorso di Matteo Salvini, presentato in Cassazione in qualità di segretario della Lega, contro l’ordinanza del riesame di Genova. La decisione è attesa tra stasera e domani

di Franco Stefanoni

Umberto Bossi e Francesco Belsito (Ansa) Umberto Bossi e Francesco Belsito (Ansa)
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È da respingere il ricorso di Matteo Salvini, presentato in Cassazione in qualità di segretario della Lega, contro l’ordinanza del riesame di Genova che lo scorso 5 settembre aveva disposto il sequestro preventivo fino a 49 milioni di euro nell’ambito del procedimento per la truffa sui rimborsi elettorali. In particolare, il sostituto procuratore generale Marco Dall’Olio ha chiesto il rigetto del ricorso della Lega. Lo hanno reso noto i legali del Carroccio, avvocati Giovanni Ponti e Roberto Zingari.

«Riesame corretto»

A quanto si è appreso, il pg Dall’Olio ha sottolineato nella sua requisitoria la «correttezza» della decisione del Tribunale del Riesame del capoluogo ligure che aveva recepito le indicazioni della Suprema Corte sull’ampiezza del sequestro fino al raggiungimento della cifra di 49 milioni di euro, su qualunque conto e presso chiunque fossero rinvenuti. La discussione è avvenuta a porte chiuse davanti alla VI Sezione penale. Tra stasera e domani si attende il verdetto dei supremi giudici.

La rateizzazione non c’entra

I legali del Carroccio avevano annunciato il ricorso in Cassazione subito dopo la pronuncia del Riesame. Il procedimento oggi al vaglio dei supremi giudici non riguarda direttamente l’accordo di `rateizzazione´ raggiunto dalla Lega con i pm di Genova che potrebbe tornare in discussione solo nel caso in cui vi sia un annullamento del sequestro. La Cassazione si era già occupata del caso nello scorso aprile, quando la seconda sezione penale, accogliendo il ricorso della procura di Genova, aveva annullato con rinvio l’ordinanza con cui il Riesame del capoluogo ligure, nel novembre 2017, aveva respinto la richiesta dei pm di andare avanti con i sequestri sui conti della Lega. Nelle motivazioni della sua sentenza, depositate poi a luglio, i giudici di `Palazzaccio avevano rilevato che «la fungibilità del denaro e la sua stessa funzione di mezzo di pagamento non impongono che il sequestro debba necessariamente colpire le medesime specie monetarie illegalmente percepite», bensì «la somma corrispondente al loro valore nominale, ovunque venga rinvenuta, una volta accertato come nel caso in esame il rapporto pertinenziale quale relazione diretta, attuale e strumentale, fra il danaro oggetto del provvedimento di sequestro ed il reato del quale costituisce il profitto illecito». Seguendo questa linea interpretativa, il Riesame aveva quindi dato a settembre il via libera ai sequestri.

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