8 aprile 2021 - 13:59

Michele Pasinato è morto a 52 anni, fece grande l’Italia del volley di Velasco

Stroncato da una lunga malattia contro la quale combatteva da tempo. Con la Nazionale italiana fu campione del mondo nel 1998 ed Europeo nel 1993 e 1995

di Flavio Vanetti

Michele Pasinato è morto a 52 anni, fece grande l'Italia del volley di Velasco
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Era di poche parole e taciturno di natura. E poteva sembrare un tipo scontroso. In realtà Michele Pasinato, l’ex pallavolista azzurro della «Generazione di Fenomeni» spentosi a Padova a 52 anni da poco compiuti, a causa di una lunga malattia, era una persona dall’animo buono, bravissimo a trasmettere ai giovani la sua passione per il volley. Chiusa la carriera da giocatore, infatti, «Paso» aveva accettato di mettere a disposizione la sua esperienza alla Pallavolo Padova, occupandosi proprio delle nuove leve. Lo ha fatto finché la malattia, che ha combattuto con la stessa tenacia avuta da atleta, non ha fiaccato la sua scorza, arrivando alla fine a «murare» i suoi tentativi di resisterle.

Un grande atleta

Nei giorni scorsi alla moglie Silvia e ai figli Edoardo e Giorgio aveva confidato di essere stanco e di non farcela più. Aveva lo sguardo deciso e profondo e la mano pesante, Michele Pasinato. Ruolo schiacciatore-opposto, ovvero colui che deve abbattere i palloni serviti dall’alzatore. Ha avuto, si fa per dire, una piccola «sfortuna»: sul suo cammino c’è stato uno come Andrea Zorzi, nella posizione uno dei più forti al mondo in quel periodo magico del nostro volley. Ma nonostante la concorrenza ingombrante di «Zorro», che non poteva non essere considerato un titolare, il Paso riuscì a ritagliarsi il suo spazio e i suoi momenti di gloria. All’Europeo 1993 di Turku, concluso con la seconda medaglia d’oro continentale al termine di un’epica finale con l’Olanda decisa al tie-break, Julio Velasco lo preferì quasi sempre ad Andrea. E lui non mancò di metterci la firma. Proprio nel set di spareggio della sfida per l’oro le sue bordate furono risolutive, evitando all’Italia una cocente beffa perché gli olandesi dopo essere stati in svantaggio per 0-2 avevano pareggiato (2-2) e costretto gli azzurri alla quinta frazione.

La carriera

Nato a Cittadella il 13 marzo 1969, Michele Pasinato è tuttora il recordman di punti segnati nella stagione regolare della massima serie del campionato italiano (7.031 punti in 280 partite, più di 300 punti in più del secondo). Non è l’unica cifra importante di una carriera che sarebbe stata perfino più importante se avesse giocato in squadre con maggiori ambizioni da playoff: per media punti a partita è infatti secondo, alle spalle di Andrea Zorzi. Ed è significativo che certi record appartengono ancora a giocatori in azione una trentina di anni fa. La carriera di giocatore di Michele iniziò nelle giovanili del Petrarca Padova nella stagione 1985-86, dove rimase fino al 1994 in serie A1. Dopo tre annate i a Montichiari e una a Roma, il Paso tornò nella sua Padova giocando fino al 2000-01. Nella massima serie (tra campionato e Coppa Italia) ha realizzato 7.800 punti in 316 gare.

Lunghissima la lista di titoli conquistati con la maglia della Nazionale Italiana, con la quale ha totalizzato 256 presenze: dall’oro mondiale a Tokyo nel 1998, passando per gli Europei di Turku e Atene nel 1993 e 1995. Le ultime schiacciate le ha riservate alla militanza in serie B e C, un modo per restare attivo e prepararsi alla svolta: quella dell’allenatore. Aveva scelto di occuparsi dei giovani perché di sicuro sentiva più affine al suo carattere questo modo di lavorare: e chi l’ha avuto come coach lo ricorda alla stregua di un padre che aveva sempre uno sguardo giusto, un consiglio o anche un sano ma mai esagerato rimprovero. A volte, per far capire che cosa servisse in campo, gli bastava ricordare, piantando l’indice sullo sterno di un allievo, quanta forza avesse nelle mani. È anche questa sua potenza fisica che ci fa sembrare impossibile che il «Paso» non ci sia più.

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