Silverstone
Rossi-Marquez, è di nuovo show tra i due nemici. Il Dottore si gode la prima fila
Bagarre e complimenti, Vale risorge e spaventa lo spagnolo in pole. Un’iniezione di fiducia per il pilota di Tavullia: non partiva così avanti da aprile ad Austin
Di nuovo insieme, uno di fianco all’altro. Rossi e Marquez in prima fila, come ai tempi dei loro duelli infuocati. Non succedeva dal Gp di Austin, da aprile: lo spagnolo davanti, il pesarese a pochi metri. Finì con Marquez nella ghiaia (errore suo, complice un guaio tecnico) e Rossi secondo, dietro a Rins. C’è voluto un giro perfetto di Valentino, per riproporre un grande classico della MotoGp. Marquez lo temeva.
Temeva le Yamaha soprattutto, sempre veloci sul tracciato inglese, per l’occasione riasfaltato. Si aspettava Fabio Quartataro, velocissimo in prova con tanto di record stracciato (poi ritoccato dal 93 in qualifica). È invece spuntato l’avversario di sempre, un Rossi d’annata, in perfetta sintonia con la sua quattro cilindri che sembra pennellare le curve dell’ex aeroporto militare. Il numero 46 ha firmato un capolavoro in qualifica. Con Marquez alle calcagna a sfruttarne la scia, neanche fosse l’ultimo dei debuttanti.
Hanno fatto melina, tutti e due, perché nessuno voleva tirare l’altro, ma mancava poco allo scadere del turno e Rossi ha dovuto prendere l’iniziativa. «Se avessi aspettato ancora, avremmo tirato l’ora di cena perché lui il traino non lo dà mai, neanche morto...», il sarcastico commento del Dottore che alla fine ha abbozzato, felice della sua prestazione. «Partire in prima fila è cruciale perché ho un buon passo. Tutto diventa più facile. C’è stata molta strategia, perché nessuno voleva andare davanti, ma io ero indietro. Avevo un giro buono e non potevo aspettare». Ripetersi in gara non sarà facile, ma la voglia di provarci è evidente: «Marquez è uno scalino sopra a tutti, ma io Viñales, Quartararo, Dovizioso e Crutchlow possiamo giocarci il podio». Non lo ammette, ma spera di mettergli il sale sulla coda, al fenomeno di Cervera. «Vorrei provare a stargli vicino e poi giocarmela alla fine». Possibilità di vittoria? «Ne ha più l’Inter contro il Lecce...». Scaramantico o realistico, a Valentino serviva una botta d’ottimismo, dopo un’estate condita di voci indigeste sul suo futuro; soprattutto gli serviva dopo otto gare giù dal podio. Ne aveva bisogno per trovare conferme ai progressi visti nell’ultima gara. Anche Viñales è andato bene (sesto tempo) e Quartararo (quarto) ha mancato la prima fila per un problema tecnico che l’ha costretto a cambiare moto a qualifica iniziata.
Yamaha in crescita, dunque, almeno in questo frangente. «Stiamo lavorando nella direzione giusta» spiega Rossi. Persino Marquez era entrato in allarme e non si è fatto problemi a rubare una scia. «Sapevo che Rossi e Quartararo potevano puntare alla pole — ha ammesso il 93 —. Io puntavo alla prima fila, è andata bene». Sportivamente ha poi riconosciuto il valore dell’avversario. «E in gara Rossi è sempre molto forte». Gara in cui potrebbe inserirsi anche Dovizioso, incappato in una brutta qualifica (settimo) che ne cela il potenziale.