20 giugno 2020 - 07:41

Oggi è il solstizio d’estate: che cos’è, e quali sono i riti che lo accompagnano

È il giorno dell’anno in cui la luce solare dura di più, vincendo sulla notte. Un evento carico di simbologia festeggiato fin dall’antichità. E oggi? Dalla Lombardia all’Umbria, Abruzzo ed Emilia si celebra ancora

di Carlotta Lombardo

Oggi è il solstizio d'estate: che cos'è, e quali sono i riti che lo accompagnano Il solstizio d’estate, il 20 giugno, celebra il giorno con più ore di sole dell’anno (iStock)
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Oggi arriva l’estate. Alle 23.43 il sole raggiungerà la massima altezza sull’orizzonte dando inizio ufficialmente all’estate astronomica. È il solstizio d’estate: il giorno dell’anno in cui la luce solare dura di più (in Italia circa 15 ore) «vincendo sulla notte» e dando vita, sin dall’antichità, a riti pagani e significati esoterici. Perché è durante il solstizio d’estate, come suggerisce il significato della parola solstĭtĭum (composta da sōl, «Sole», e sistĕre, «fermarsi») che il sole pare, appunto, «fermarsi». Nel suo moto apparente lungo l’eclittica cessa cioè di alzarsi sopra l’equatore celeste, la proiezione dell’equatore terrestre nello spazio, raggiungendo il punto di declinazione massima per poi cominciare ad abbassarsi. Questo è il motivo per cui da domani le giornate cominceranno ad accorciarsi fino a culminare nel solstizio invernale (dove il punto di declinazione del sole sull’equatore sarà invece minimo). E perché, sin dall’antichità, l’evento è carico di riti e simbologie.

La data

Quest’anno in Italia il solstizio d’estate cade il 20 giugno, ma la data con il trascorrere degli anni non è sempre la stessa. Questo effetto astronomico, infatti, ritarda di circa 6 ore l’anno e «torna» al punto di partenza ogni 4 anni, grazie all’istituzione dell’anno bisestile, artificio che è stato introdotto proprio per limitare lo scostamento tra le stagioni astronomiche e il calendario. Per questa ragione può accadere che il solstizio d’estate cada non solo il 21 ma anche il 20 o il 22 giugno.

Miti e festività: il risveglio della natura

Dal punto di vista esoterico il solstizio d’Estate copre un arco di circa quattro giorni, arrivando fino al 24 giugno, alla notte di San Giovanni, collegando questo momento all’inizio della stagione del raccolto. Nel mondo l’evento è legato a riti ancestrali e festeggiamenti che hanno a che fare con i culti della fertilità. Ieri come oggi. Gli antichi romani collegavano l’evento alla divinità Giano Bifronte, ed erano soliti fare il bagno in correnti d’acqua naturali e saltare su fuochi accesi per celebrare il momento di passaggio sancito dal solstizio, riuscendo così a purificarsi. Molto diffusi erano anche i riti tra i popoli precolombiani in Sud America, quelli in Polinesia, Indonesia e alcune zone dell’Africa, dove alcune tradizioni resistono ancora oggi. In Gran Bretagna la Notte di mezza estate, quella della commedia di Shakespeare, precede il 24 giugno. Il Cristianesimo ha legato il solstizio estivo alla figura di San Giovanni, fissando la data della sua nascita e la sua festa il 24 giugno, cioè a sei mesi di distanza dalla nascita di Gesù.

Stonehenge e Avebury: la celebrazioni più celebri

La celebrazione più famosa avviene a Stonehenge (letteralmente «pietre sospese»), in Inghilterra, quando migliaia di persone si radunano per vedere sorgere il sole tra le pietre del sito neolitico, tra spettacoli e rievocazioni storiche. Nel momento del solstizio estivo un raggio di sole attraversa un trilite, la struttura composta da due monoliti verticali con architrave, e cade sull’altare centrale del sito archeologico. Lo stesso avviene nell’altro sito preistorico di Avebury, dove si trova un cerchio di pietre più antico di quello di Stonehenge e di cui non si conosce la reale funzione.

I simboli: fuoco, iperico e rugiada

L’usanza dei falò, del lavacro con la rugiada e della benedizione in chiesa del mazzo di erbe e di fiori... La tradizione popolare racconta che in questa notte tutte le streghe e gli spiriti maligni si diano appuntamento ai crocicchi delle strade, lungo i sentieri bui e nei luoghi deserti, fino all’alba ed è per questo motivo che le erbe raccolte in questa notte, prima del levar del sole, acquistano un significato magico. L’indispensabile Iperico, detto «Erba di San Giovanni» o «Scacciadiavoli» perché ritenuto un amuleto contro la stregoneria; l’ erica, la lavanda, la ginestra, la felce, la verbena (simbolo di pace e di prosperità) e l’artemisia raccolti in mazzetti vengono messi in casa (per proteggerla) o sotto il cuscino perché pare portino sogni divinatori.

Le feste in Italia

In Valsesia il mazzo di erbe preparato la notte di festa veniva portato all’alpeggio in estate (verso il quale da molti luoghi si partiva proprio il 24 di giugno) per riconsacrare la baita di montagna lasciata l’anno prima. Al ritorno dall’alpe, le erbe essiccate, venivano bruciate nella stalla a protezione degli animali. In Abruzzo, ancora oggi, si dice invece che la mattina del 24 giugno le giovani guardino ad oriente per riconoscere il volto mozzato di Giovanni nel disco solare: la prima che lo vedrà si sposerà entro l’anno. A Cuggiono, la festa si celebra negli spazi di Villa Annoni e del suo parco, il più grande della Lombardia dopo quello di Monza, e a San Giovanni in Marignano (Rimini), dal 20 al 24 giugno, dal 1988 si celebra la notte delle streghe (quest’anno sospese per l’emergenza Covid), mentre tra fine giugno e inizio luglio solitamente si celebra il solstizio d’estate alla festa delle acque di Piediluco (Terni) con la sfilata notturna delle Barche Allegoriche che riprendono le imbarcazioni «sacre» con le quali gli antichi esprimevano la propria devozione al Sole. Le origini della festa sono antichissime: sin da epoca remota le genti del Lago omaggiavano il Sole, fonte e simbolo principale della vita e del divino e con esso esaltavano i poteri della luce e del fuoco, dell’acqua e della terra, delle erbe e dei fiori. Con balli, canti e banchetti ornando le imbarcazioni di fiori e ghirlande.

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