Antonio D’Amico, l’uomo che amò fino all’ultimo Gianni Versace

di Maria Teresa Veneziani

All’età di 63 anni è scomparso nella notte del 6 dicembre. Santo Versace il fratello dello stilista ucciso: «Nel segno dell’amore voglio ricordare Antonio, perché quello tra lui e mio fratello è stato grande»

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Fu il grande amore di Gianni Versace e il suo compagno dal 1982 fino alla tragica scomparsa nel 1997. Antonio D’Amico è morto nella notte del 6 dicembre all’età di 63 anni. A dare la notizia è stato il suo amico e manager Rody Mirri. Proprio Antonio fu il primo a soccorrere lo stilista assassinato davanti alla sua villa, Casa Casuarina, con vista sul mare di Miami Beach, in Florida. Da mesi combatteva contro una malattia che si è rivelata fatale e che ha affrontato con grande forza e coraggio, racconta chi gli era vicino. Originario di Mesagne, nel Brindisino, dal 2002 viveva a Manerba del Garda, Brescia, dove aveva fondato una casa di moda che portava il suo nome, chiusa dopo tre anni. Dal 2002, insieme con alcuni soci avviò la gestione del ristorante «La Carera», cessando però l’attività dopo qualche tempo per tornare a occuparsi di moda nel ruolo di designer. Un anno fa aveva inaugurato la nuova linea di abiti sartoriali, Principe di Ragada.

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Antonio D’Amico con una foto con lo stilista (2009)

La sua vita è stata segnata dal legame con il grande stilista: si erano incontrati nel 1982 quando Antonio aveva appena 22 anni e non si erano più lasciati, fino alla morte di Gianni quella tragica mattina del 15 luglio. Si erano conosciuti al ristorante dopo la prima di un balletto alla Scala, di cui Versace aveva disegnato i costumi. L’ultimo pensiero era il più bello e anche il più doloroso: «La sera prima di morire eravamo in piscina quando Gianni mi abbracciò e mi disse: qualunque cosa succeda, ricordati che ti vorrò sempre bene».

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Gianni Versace e Antonio D’Amico in un ritratto d’archivio

«Non mi toglierò mai l’angoscia per ciò che è successo — si era sfogato —. Con me è stato buono, generosissimo. Vivrò bene grazie a lui, potrei stare nelle sue case ma non ci metterò più piede, sarebbe una sofferenza». Dopo la scomparsa, D’Amico ebbe dei contrasti con la famiglia dello stilista che a suo beneficio aveva lasciato un vitalizio e l’uso delle sue dimore. Lui però preferì ricevere la liquidazione in un’unica soluzione per iniziare la sua nuova vita e avviare la carriera di stilista di moda «senza copiare Gianni. Lui era unico». Ora però è proprio Santo Versace — appena uscito in libreria con l’autobiografia «Fratelli - il mio atto di amore per Gianni» (Feltrinelli) — a rendere omaggio al compagno del fratello stilista con un sentito ricordo. «Negli ultimi tempi ci eravamo parlati parecchio — ha dichiarato —, tanto che ero al corrente della sua malattia. Scrivere il libro è stato per me terapeutico, ma più di tutto è l’amore a guarire: se non avessi avuto mia moglie Francesca non so se sarei mai uscito dal trauma. L’amore è in grado di guarire ogni ferita. Ed è nel segno dell’amore che voglio ricordare Antonio, perché il suo e di Gianni è stato grande». Antonio e Gianni furono una delle prime coppie omosessuali a fare coming out ufficialmente e a vivere il loro amore pubblicamente. Nella serie dedicata all’assassinio dello stilista andata in onda su Fox, Antonio D’Amico è stato interpretato da Ricky Martin.

8 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 12:37)