7 dicembre 2020 - 08:14

Lidia Menapace morta per Covid, ex partigiana e senatrice: aveva 96 anni

È morta all’età di 96 anni Lidia Menapace. Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano: la sua storia dalla Dc al Manifesto

di Silvia Morosi

Lidia Menapace morta per Covid, ex partigiana e senatrice: aveva 96 anni
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È morta all’età di 96 anni Lidia Menapace. Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano. L’ex senatrice è deceduta alle ore 3.10, come riportato dall’Ansa. Menapace è stata nel 1964 la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna in giunta provinciale. L’attivista del movimento pacifista e femminista dal 2006 al 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista. Nata a Novara il 3 aprile del 1924, all’anagrafe Lidia Brisca (Menapace è il cognome del marito Nene, medico trentino con cui ha condiviso la vita, ndr), aveva preso parte alla Resistenza sin da giovane come staffetta partigiana e nel Dopoguerra si era impegnata nei movimenti cattolici, in particolare con la Fuci - Federazione Universitaria Cattolica Italiana.

La carriera politica

Con il trasferimento in Alto Adige, nel 1952 era stata eletta con la Democrazia Cristiana in Consiglio provinciale, entrando in Giunta nel 1964. Nel ‘68 aveva lasciato la Dc, e iniziato a simpatizzare per il Partito Comunista. All’inizio degli anni Sessanta aveva iniziato a insegnare presso l’Università Cattolica di Milano, con l’incarico di Lettrice di Lingua italiana e metodologia degli studi letterari, ma a seguito della pubblicazione di un documento intitolato «Per una scelta marxista», non le venne rinnovato l’incarico. Entrata in Rifondazione Comunista, nel 2006 fu eletta in Senato. Proprio in quel momento fu proposta alla presidenza della Commissione Difesa al Senato ma, alla vigilia dell’elezione, si scagliò in un’intervista al Corriere della Sera contro le Frecce Tricolori sostenendo fossero «uno spreco e inquinano» (venne, quindi, eletto il senatore dell’Italia dei Valori Sergio De Gregorio). Si candidò per Palazzo Madama anche nel 2018, con Potere al Popolo, ma la lista non raggiunse la soglia di sbarramento del 3%. «Con lei se ne va un pezzo di storia, una testimone del secolo e dell’impegno contro l’ingiustizia e per il progresso della nostra società», ha detto il governatore Arno Kompatscher. Gli ha fatto eco Giudo Margheri, storico esponente bolzanino del Pci, oggi presidente della sezione altoatesina dell’Anpi: «Ciao Lidia, chi ha compagni non muore mai».


Femminista e pacifista

Considerata una delle voci più importanti del femminismo italiano, era suo lo slogan «Fuori la guerra dalla storia», come ricorda l’Enciclopedia della Donne. «Ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere da vicino Menapace, una donna straordinaria che ha attraversato sempre in prima linea tutte le principali vicende storiche del secolo scorso e che anche negli ultimi anni, con l’Anpi, ha continuato a far sentire la sua voce forte e libera e impegnarsi per i valori in cui ha sempre creduto: la pace, il femminismo, la democrazia», dice in una nota la senatrice (Pd) Valeria Fedeli. «Nella sua biografia Canta il merlo sul frumento lei stessa si definì fortunata “a nascere quando e dove nacqui, sì da poter partecipare nel corso di una sola vita alla Resistenza, al Sessantotto, alla crisi del capitalismo”. Partigiana, antifascista, docente, scrittrice, giornalista, senatrice, Lidia ha vissuto da protagonista le stagioni delle lotte operaie e dei movimenti studenteschi, il femminismo, le mobilitazioni pacifiste e per l’ambiente. È stata una donna coraggiosa, intelligente, autonoma, sempre partecipe dei fatti politici, sociali e culturali del nostro Paese. Ci mancherà molto», ha aggiunto.

«Un lutto per l’Anpi, un lutto per il Paese»

«È un lutto per l’Anpi, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell’uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell’umanità. Resterai nella coscienza e nell’impegno di tutte e tutti noi», scrive su Facebook il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, commentando la scomparsa. «Purtroppo Lidia non ce l’ha fatta. Un grande dolore. Se ne va una donna tanto minuta nel fisico quanto grande nella statura morale e ideale. Lascia un vuoto ma anche tanti insegnamenti. Ciao Lidia». Lo scrive su Twitter la vice Ministra degli Esteri Marina Sereni a proposito della scomparsa di Menapace.

Mattarella: «Insegnamento per le giovani generazioni»

«Scompare con Lidia Brisca Menapace una figura particolarmente intensa di intellettuale e dirigente politica espressione del dibattito autentico che ha attraversato il Novecento», ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita - è scritto nel messaggio - antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza, sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni». Il Capo dello Stato ha ricordato, poi, il percorso di Menapace: «Staffetta partigiana in Val d'Ossola, brillante laureata presso l'Università Cattolica di Milano, dove sarà lettore di lingua italiana, dirigente della Democrazia Cristiana e vice presidente della Provincia di Bolzano, animatrice del movimento delle donne, tra i fondatori del Manifesto e, infine, senatore per Rifondazione comunista nella XV legislatura repubblicana, è stata fortemente impegnata sui temi della pace, con la Convenzione permanente delle donne contro tutte le guerre».

Zingaretti: «Ci ha insegnato cosa significa lottare per la libertà»

Menapace ha insegnato a intere generazioni cosa significa lottare per la libertà. «Dall’esperienza partigiana, nella lunga militanza politica e sociale non ha mai fatto mancare la sua voce libera e il suo impegno per una comunità più giusta per donne e uomini. Una lunga vita di esempio umano e politico. Ci mancherà la sua voglia di continuare a cambiare il mondo», ha scritto il segretario del Pd Nicola Zingaretti. «Piango la scomparsa di Lidia Menapace, che per me è stata esempio di resistenza e lotta tenace per i diritti delle donne e di ogni persona», gli ha fatto eco la senatrice Monica Cirinnà,responsabile Diritti del Pd. «Abbiamo sperato in questi giorni che ci sorprendesse per l'ennesima volta con la sua inesauribile vitalità... Perdiamo una compagna del nostro partito, e un punto di riferimento imprescindibile per tutta l'Italia democratica e antifascista», ha aggiunto Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-S.E. «Una voce libera e forte, riferimento costante in ogni lotta per le donne, per i diritti di tutte e tutti, per la pace», ha scritto su Twitter il deputato Pd Piero Fassino.

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