19 giugno 2019 - 10:47

Maturità 2019, Nando e Rita Dalla Chiesa: «Orgogliosi, il tema su nostro padre evento di civiltà»

Tra le tracce anche una riflessione sulla figura del generale Dalla Chiesa, martire dello Stato, ucciso nel 1982 a Palermo. L’emozione della figlia: «Credo sia un bellissimo segnale non solo per i ragazzi, ma per tutti»

di Silvia Morosi

Maturità 2019, Nando e Rita Dalla Chiesa: «Orgogliosi, il tema su nostro padre evento di civiltà»
shadow

«È bellissimo. è un evento di grande portata». Così Nando Dalla Chiesa, figlio di Carlo Alberto, il generale dei Carabinieri ucciso nel 1982 dalla mafia con la moglie Emanuela Setti Carraro, commenta la decisione di inserire tra le tracce della maturità di quest’anno una riflessione che parte da un testo che commemora il padre. «È bellissimo perché — ha aggiunto — uno degli obiettivi della mafia è far dimenticare le vittime e che sia entrato nel tema è un fatto civile di grande portata. Ed è anche la dimostrazione della capacità della società italiana di rifiutare l’imperativo dell’omertà e del silenzio. Una volte le vittime erano dimenticate e non se ne poteva parlare. Ora no» (qui il commento di Felice Cavallaro alla traccia sul generale Dalla Chiesa e le tracce preferite).

«È orgoglio puro — ha aggiunto parlando all’Adnkronos Rita Dalla Chiesa, figlia del generale – ed è un bel segnale anche per tutto il lavoro che stanno facendo gli insegnanti nelle scuole, in particolare in Sicilia, su mio padre e il suo lavoro. Oggi i ragazzi sanno chi è, ne parlano a scuola ed in famiglia: è un pezzo di storia d’Italia, è il mio cuore. Ribadisco, sono veramente orgogliosa di questa scelta». E ha sottolineato: «Non vedo l’ora di dirlo al mio nipotino di 11 anni che sa tutto, sono veramente felice, è davvero un bel segnale per i ragazzi».

Maturità 2019, da Bartali a Ungaretti. Le tracce e i commenti della prima prova
Risvegli di Ungaretti (tema letterario A1)

Carlo Alberto Dalla Chiesa nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920. Uomo di stato, venne ucciso dalla mafia il 3 settembre 1982 insieme a Emanuela Setti Carraro. Aveva dedicato la sua vita alla lotta contro le Brigate Rosse e contro i clan malavitosi. Figlio di un Carabiniere, entrò nell’Arma come ufficiale di complemento all’inizio della Seconda Guerra mondiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ti potrebbero interessare anche articoli correlati
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT