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Addio allo scrittore Carlos Ruiz Zafon

(agf)
L'autore del bestseller L'ombra del vento, tra gli autori spagnoli più letti al mondo, è morto a Los Angeles dopo una lunga malattia. Aveva 55 anni
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Si è spento a Los Angeles, a 55 anni, dopo una lunga malattia, lo scrittore catalano Carlos Ruiz Zafón, famoso in tutto il mondo per il suo romanzo L'ombra del vento. La notizia è stata data dal suo editore spagnolo, Planeta: "Oggi è un giorno molto triste per tutta la casa editrice: nei vent'anni in cui ci siamo conosciuti e abbiamo lavorato insieme, si è creata un'amicizia che trascende il rapporto professionale".  Sul profilo Twitter dello scrittore la notizia della morte è accompagnata da una sua frase: "Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un'anima. L'anima di chi l'ha scritto e l'anima di chi l'ha letto, vissuto e sognato".




L'ombra del vento è stato il primo best seller spagnolo della sua generazione ad avere un successo commerciale mondiale, insieme alla Cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. In questi vent'anni (il romanzo fu pubblicato nel 2001), il libro ha venduto oltre 15 milioni di copie nel mondo, oltre un milione soltanto in Italia, ed ha avuto un centinaio di edizioni estere. Dal romanzo è nata una quadrilogia intitolata Il Cimitero dei libri dimenticati, che dopo L'ombra del vento è proseguita con Il gioco dell'angelo (2008), Il prigioniero del cielo (2012), concludendosi con Il labirinto degli spiriti (2016), tutti editi da Mondadori e tradotti da Bruno Arpaia.

Gli ingredienti del successo

Cresciuto negli anni Sessanta a Barcellona, non lontano dalla Sagrada Familia, aveva sempre mantenuto un legame fortissimo con la città, nonostante negli ultimi anni si fosse trasferito in California per lavorare per il cinema, altra sua grande passione, come sceneggiatore. La sua città, trasfigurata da elementi fantastici ma anche raccontata nelle sue vicende più tragiche, è rimasta come elemento forte delle sue trame.

Insieme ad un altro autore spagnolo, l'Arturo Pérez-Reverte del Club Dumas, Zafón può essere considerato tra gli artefici di un intero sottogenere, quello dei romanzi incentrati sul potere quasi magico della letteratura e dei libri, che ha visto numerosissimi epigoni cercare negli ultimi due decenni di replicare la notorietà dei suoi romanzi.

Nel primo tomo della quadrilogia già lo scrittore metteva in scena gli ingredienti che avrebbero reso così popolare la sua scrittura: utilizzando l'espediente narrativo del libro ritrovato, la trama mescolava fantasy, realismo ed elementi gialli. Il giovane protagonista Daniel, che vive nella Barcellona del 1945 provata dalla guerra civile, dal franchismo e dalla povertà, viene infatti portato dal padre, proprietario di una bottega di libri usati, alla scoperta del Cimitero dei Libri Dimenticati, il luogo in cui sono conservati centinaia di volumi destinati all'oblio. Quello che Daniel sceglierà, L'ombra del vento del misterioso scrittore Julián Carax lo accompagnerà fino all'età adulta, spingendolo in un vortice di scoperte e pericoli.

L'esperienza nella pubblicità, l'amore per il cinema

Lo scrittore si era dedicato anche alla narrativa per ragazzi; anzi, era proprio con un romanzo per ragazzi che aveva esordito, nel 1993, Il principe della nebbia, cui erano seguiti Il palazzo della mezzanotte e Le luci di settembre. La narrativa era stata il punto di approdo dopo una bella carriera nel mondo della pubblicità, prima come copywriter e poi come direttore creativo.

Zafòn: ''Sono un feticista del libro''


Sul quotidiano spagnolo El País, in un'intervista del 2008, aveva lui stesso tracciato un legame tra queste esperienze: "La pubblicità è stata il mio primo lavoro, avevo 19 o 20 anni: ho iniziato come una copy e sono finito come direttore creativo; Ho imparato molto e ho fatto una buona vita ... Molti scrittori, come Don Delillo, hanno lavorato nella pubblicità, perché tocca la letteratura. Impari a vedere la lingua, le parole come immagini. È lo stesso per i romanzieri che sono stati giornalisti. Michael Connelly, un autore che mi interessa molto, era un cronista prima di diventare scrittore di gialli, e senza quella formazione la sua letteratura sarebbe stata molto diversa, senza dubbio. Ma ciò che influisce sul mio lavoro e non si dice mai è il mio interesse per il cinema".

All'amore per il cinema era tornato, trasferendosi a Malibù per lavorare a Hollywood. Non ha avuto il tempo di far immaginare al suo pubblico la porta di un altro mondo fantastico.