Torino

La foto di classe disegnata da un bambino di nove anni conquista la sottosegretaria

Allievo della Sclarandi di Torino ha ritratto i compagni: la Ascani l'ha pubblicata su Facebook

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 Una foto di classe così non si era mai vista. Francesco, 9 anni,  quarta elementare, l’ha disegnata a matita sul suo quaderno degli schizzi. Ci sono tutti i suoi compagni e le cinque insegnanti della scuola elementare Renato Sclarandi di Torino che lui non vede da più di due mesi. Il suo disegno, fatto con un’abilità sorprendente per un artista tanto giovane, è finito sul tavolo della viceministra all’istruzione  Anna Ascani (Pd) che lo ha pubblicato su Facebook. “Questo virus non ha permesso a tanti bambini di abbracciarsi e condividere momenti di socialità, elementi fondamentali quanto l’apprendimento -  scrive Ascani -  Quando ho ricevuto questa foto, però, ho anche pensato alla loro capacità di dare risposte alle abitudini compromesse dall’obbligo di distanziamento sociale”. 
Francesco ama disegnare da quando era piccolissimo, una passione in cui mamma e papà lo hanno sempre incoraggiato. “L’idea di scattare questa foto di classe particolare è stata proprio di  Francesco”, racconta la mamma Maria Rosaria che come mille altre mamme lavora da casa in smart working, con tre figli a cui badare. “Una mattina ho detto a Franci di andare in cortile e disegnare qualcosa per distrarsi un po’ e lui è tornato su con questo disegno”. Il bimbo ha spedito il suo lavoro a tutti i compagni: ”Quest’anno la foto di classe ve l’ho fatta io -  ha detto -  vediamo se vi sapete riconoscere”.
“E’ stato un momento molto simpatico -  racconta la mamma - i suo compagni hanno apprezzato molto e anche i genitori, le mamme ci hanno ringraziato e molti hanno detto che avrebbero stampato il disegno e lo avrebbero tenuto come ricordo”. Francesco e i suoi compagni difficilmente dimenticheranno questo anno strano dove la scuola ha chiuso all’improvviso e un virus poco conosciuto ha costretto tutti in casa per lunghe settimane. “Quest’anno è difficile incontrarsi -  racconta Maria Rosaria -  e un bambino sensibile come Francesco patisce questa distanza.Quando ci sono le chat live con i compagni e le insegnanti è sempre  molto contento perché è chiaro che la scuola fa parte della sua routine e tutto questo gli manca”.