Il Tirreno

lutto

Morto Giorgio Morales, fu per due volte sindaco di Firenze

Morto Giorgio Morales, fu per due volte sindaco di Firenze

Aveva 88 anni. Fu eletto nel 1989 al posto di Bogianckino, colpito da un infarto. Poi nel 1990 formò una giunta di pentapartito. Ricandidatosi nel 1995 con Forza Italia, fu sconfitto da Primicerio. E' stato assessore alla cultura in tre giunte

29 novembre 2020
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FIRENZE.  E' morto l'ex sindaco di Firenze Giorgio Morales, aveva 88 anni. Socialista, fu eletto primo cittadino di Firenze due volte: nel 1989 succedette a Massimo Bogianckino, che dovette lasciare per un infarto, sostenuto da Pci, Psi, Psdi e Pli, nel 1990 formò poi una giunta di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi e Pli). Ricandidatosi nel 1995 sotto le insegne di Forza Italia, fu sconfitto da Mario Primicerio. Morales è morto a Firenze, in seguito alle complicazioni legate a una polmonite non legata però al Coronavirus. 
 
"Addio a Giorgio Morales, sindaco dal 1989 al 1995 - scrive Nardella su Facebook -. Ricordo con commozione la sua ultima visita a Palazzo Vecchio in occasione del compleanno di Primicerio. I fiorentini lo piangono nel ricordo profondo della sua dedizione al servizio della città. Alla famiglia giunga il nostro più sincero cordoglio".
 
Nato a La Spezia il 26 marzo 1932, Morales era impegnato in politica fin da giovanissimo nel Movimento di Unità Popolare, poi confluito nel Psi, e nel 1957 Morales si iscrisse al Partito socialista. Si era laureato in Scienze politiche ed aveva iniziato la carriera come dirigente della Provincia di Firenze, dove ha lavorato dal 1965 al 1970. Con l'inizio dell'attività della Regione Toscana, nel 1970 divenne coordinatore dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale, carica che ha mantenuto fino 1979. E' stato consigliere comunale e assessore del Comune di Firenze ininterrottamente dal 1975 al 1989. Ricoprì l'incarico di assessore al decentramento nel 1975 con il sindaco Elio Gabbuggiani, per poi essere nominato vicesindaco dal 1979 al 1983. Nelle giunte presiedute dai sindaci Alessandro Bonsanti, Lando Conti e Massimo Bogianckino fu assessore alla cultura.
 
Poi assunse la guida di Palazzo Vecchio, prima nel 1989, succedendo a Bogianckino, e nel 1990 formò una giunta di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi e Pli). Rincandidato e sconfitto nel 1995, rimase consigliere comunale fino al 1999.
 
Morales è stato presidente dell'Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet) dal 2001 al dicembre 2003, è  stato membro del Consiglio direttivo dell'Istituto europeo dell'Ombudsman e Difensore civico della Regione Toscana dal 2004 al 2010. 
 
Il ricordo del governatore Giani.  "Una perdita gravissima, che mi riempie di dolore e di amarezza. Con Giorgio Morales se ne va un pezzo della nostra migliore storia politica e amministrativa. Un grande uomo e una figura istituzionale che ha lasciato il segno nella città di Firenze e nella Toscana. Il dolore è  affiancato all'orgoglio per essergli stato vicino dal punto di vista politico e umano. E' stato lui il primo a credere in me ancora inesperto, e affidarmi un ruolo di grande responsabilità chiamandomi in giunta nel '93 come assessore alle infrastrutture e alla mobilità". Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricorda l'ex sindaco scomparso.
 
"Insieme a lui ho vissuto quella mia esperienza sentendo il conforto, quasi paterno, e il sostegno della sua grandissima stima nei miei confronti - aggiunge in una nota -. Con lui ho condiviso tutta l'esperienza socialista". Giani ricorda che "Morales era arrivato al partito dopo il suo impegno nel mondo laico e progressista che lo aveva portato nei movimenti che si ispiravano al socialismo liberale dei fratelli Rosselli. A lui dobbiamo l'impegno straordinario nella trasformazione che caratterizzò il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica".
 
"Nel '95 Morales interruppe la sua esperienza politica e amministrativa e con grande dignità tornò a esser dirigente in Regione Toscana - sottolinea ancora Giani -, in quella Regione per la quale era stato tra i protagonisti e ispiratori dello statuto della sua prima stagione nel 1970, insieme a Elio Gabbuggiani e Romano Fantappiè. Con lui non ho mai interrotto i miei colloqui e i rapporti di vicinanza - conclude - grazie a un legame franco e stretto che mi ha portato a sentirlo fino a pochi giorni fa. Lo ricorderemo come  è doveroso con iniziative adeguate che organizzerò quanto prima".

 

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