15 maggio 2020 - 12:54

È morto Sandro Petrone. Lo storico volto del Tg2 aveva 66 anni

Il giornalista aveva lavorato nelle sedi di corrispondenza di New York, Londra, Parigi

di Redazione Spettacoli

È morto Sandro Petrone. Lo storico volto del Tg2 aveva 66 anni
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Inviato speciale e di guerra, volto del Tg2, conduttore dell’edizione delle 13 dal 1997 al 2012. Sandro Petrone è morto a 66 anni. Attraverso l’esperienza delle primissime radio private Petrone era approdato al giornalismo, aveva lavorato per i quotidiani e poi dal 1979 era arrivato in Rai. Come inviato — primo italiano a trasmettere dal Kuwait liberato, ex Jugoslavia, Kosovo, Iraq, Libano, attentati dell’11 settembre in Usa, attentati dell’11 marzo a Madrid, Iran, Afghanistan, Libano, Libia — è stato anche il primo giornalista italiano a coprire grandi eventi usando una propria telecamera (Guerra del Golfo, crollo dell’Urss, Guerra in Jugoslavia). Petrone aveva lavorato nelle sedi di corrispondenza di New York, Londra, Parigi, Mosca.

Il ruolo dell’informazione

«Chi fa informazione — sosteneva — è al servizio dei cittadini. Le informazioni servono alle persone per vivere, per avere una rappresentazione corretta del mondo in cui devono muoversi. Truccare le carte vuol dire truccare la vita della gente. È come un omicidio. Fisico, non solo ideologico». Alla passione del giornalismo aveva unito quella della musica: «Mi piace raccontare le storie degli uomini e le storie che servono a denunciare gli abusi che minacciano la democrazia. Perciò per molti anni ho fatto il cantautore del Neapolitan Power. Quando non potevo ancora fare il giornalista. E da giornalista ho continuato a comporre canzoni, soprattutto durante i reportage all’estero, parole spinte dalle emozioni che nei servizi televisivi non trovavano posto. Canzoni che gli altri possano cantare. Anche la musica serve a mantenere in vita la gente. La musica è vita. E le parole in musica, un filo conduttore dell’esistenza».

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