2 luglio 2018 - 20:38

Migranti, un altro naufragio. L’agenzia Onu: «Ci sono 114 dispersi»

In giornata 276 naufraghi erano già stati riportati in Libia. terzo caso in pochi giorni. La Ong Sea Watch tenta di lasciare Malta ma viene bloccata

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Un nuovo naufragio di migranti, stavolta con 114 dispersi, è stato segnalato dall’Unhcr al largo delle coste libiche. «Un altro triste giorno in mare: oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un’imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare», riferisce un tweet della sezione libica dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Anche un rappresentante dell’Unhcr, contattato dall’ANSA, conferma che si tratta di un nuovo naufragio. «Sappiamo che l’imbarcazione è salpata da Garabulli un paio di giorni fa ed è affondata», ha precisato la fonte riferendosi al naufragio segnalato oggi e a una località a est di Tripoli.

Terzo disastro in pochi giorni

Si tratta del terzo episodio in pochi giorni: si stima che nell’ultima settimana oltre 200 persone abbiano perso la vita su barconi che avevano preso il largo dalla Libia e diretti verso l’Italia. In uno di questi disastri hanno perso la vita anche tre neonati Ma in generale tutti i flussi si stanno intensificando: nelle ultime 24 ore almeno 200 persone sono state tratte in salvo dalla Guardia Costiera della Spagna dopo essere salpate su imbarcazioni di fortuna dalle coste del Marocco; alcune decine di migranti sono invece riuscite a d approdare nelle isole greche partendo dalla Turchia.

La Ue: «non riportare i migranti in Libia»

Ieri la Commissione Europea ha ribadito che le navi che prestano soccorso ai migranti non devono riportare le persone soccorse verso la Libia perché ritenuto «porto insicuro». «Le condizioni sono inumane» ha sottolineato una portavoce della Commissione di Bruxelles. Le Ong intanto denunciano di non potere intervenire per prestare soccorso: due delle loto navi (la Lifeline e la Sea Watch) sono attualmente bloccate a Malta dalle autorità locali. Il comandante della Lifeline è attualmente sottoposto a un procedimento giudiziario e gli è stato ritirato il passaporto mentre i responsabili della Sea watch hanno reso noto di aver tentato in serata di lasciare Malta ma di essere stati fermati dalla polizia con la motivazione «La situazione e lo status della nave sono in corso di revisione».

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