30 maggio 2020 - 11:01

Coronavirus a Bergamo, il 18 marzo sarà la Giornata della memoria per le vittime

Il testo della legge è stato approvato nei giorni scorsi all’unanimità dalla commissione Affari sociali della Camera e a breve andrà in Aula per la discussione

di Fabio Paravisi

Coronavirus a Bergamo, il 18 marzo sarà la Giornata della memoria per le vittime
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Quella sera una colonna di camion militari si mise in fila in via Borgo Palazzo. Camion che trasportavano i feretri di 65 corpi che non si riusciva a cremare al cimitero di Bergamo e dovevano essere trasferiti in altre città. Fu quel 18 marzo che l’Italia vide la foto dei camion e capì finalmente le dimensioni del dramma che la Bergamasca stava vivendo. Per questo il 18 marzo sta per diventare la Giornata della memoria per le vittime del coronavirus. Il testo della legge è stato approvato nei giorni scorsi all’unanimità dalla commissione Affari sociali della Camera e a breve andrà in Aula per la discussione. Prevede che ogni anno vengano effettuati programmi in tv e radio, e attività nelle scuole e la possibilità di devolvere alla ricerca parte della propria giornata lavorativa. «Così sarà una giornata non solo di memoria ma anche di impegno — dice uno dei promotori, il deputato pd Maurizio Martina —. La nostra proposta risale ai giorni della massima emergenza, ai primi di aprile. Ed è stata pensata nello spirito di creare un momento di memoria collettiva che andasse oltre i lutti personali. Questo è un virus che porta alla solitudine, e avere un momento di memoria collettiva è fondamentale. Sono molto contento anche che ci sia stata una condivisione da parte di tutti i partiti». La data è stata scelta sulla base di quella foto, scattata per caso da un abitante di via Borgo Palazzo: «Il 18 marzo è stato il momento della svolta nella comprensione di ciò che accadeva. Quell’immagine ha detto più di tante parole, è arrivata nelle case di tante persone non solo in Italia ma in tutto il mondo. È riuscita a far capire il dramma che si stava vivendo in quei giorni a causa della pandemia e l’emergenza che si stava verificando nei nostri territori. Il fatto poi che tutto questo sia accaduto a Bergamo per me assume un peso ancora più forte».

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