La Francia richiama gli ambasciatori negli Stati Uniti e in Australia dopo il patto Aukus anti-Cina

di Stefano Montefiori

Dopo l’annuncio dell’alleanza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, la Francia reagisce: «Questa decisione è giustificata dall’eccezionale gravità dell’annuncio del partenariato strategico tra Washington, Londra e Canberra»

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dal nostro corrispondente
PARIGI — La Francia ha richiamato a Parigi «per consultazioni» i suoi ambasciatori a Washington e a Canberra. «Questa decisione eccezionale è giustificata dalla gravità eccezionale degli annunci effettuati il 15 settembre dall’Australia e dagli Stati Uniti», si legge nel comunicato del Quai d’Orsay. Due giorni fa il presidente americano Joe Biden, quello australiano Scott Morrison e il premier britannico Boris Johnson hanno annunciato in videoconferenza la nascita dell’alleanza strategica «Aukus» per cooperare nel Pacifico e affrontare l’espansionismo della Cina (pur non citata esplicitamente). Solo che l’Australia era già legata alla Francia da un accordo di collaborazione per i prossimi cinquant’anni, con un «contratto del secolo» per l’acquisto di 12 sottomarini francesi al prezzo di 56 miliardi di euro. L’intesa era stata confermata anche nell’incontro a livello ministeriale del 30 agosto scorso, quando l’Australia aveva ribadito solennemente l’importanza della relazione con la Francia.

Due settimane dopo il voltafaccia: Canberra comprerà i sottomarini non dalla Francia ma dagli Stati Uniti, uniti in una nuova alleanza anglosassone della quale fa parte anche il Regno Unito. Le prime reazioni da parte francese, giovedì, erano già state molto dure e inconsuete in diplomazia: il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian aveva parlato di «pugnalata alla schiena» da parte dell’Australia lamentando anche di non essere stato minimamente avvertito dal presidente americano Biden, paragonato per questo al predecessore Trump. Il governo francese ha subito annullato una serata di gala nella residenza dell’ambasciatore Philippe Etienne a Washington, cosa che ha provocato il sarcasmo di Marine Le Pen: «Tutto qui? Niente richiamo degli ambasciatori?». Dodici ore dopo quel commento, in serata il Quai d’Orsay ha annunciato di avere convocato a Parigi Philippe Etienne (Washington) e Jean-Pierre Thebault (Canberra). L’abbandono dell’accordo e la nascita di un’altra alleanza «costituiscono comportamenti inaccettabili tra alleati e partner — dice Le Drian —, con conseguenze sulla concezione delle nostre alleanze e dell’importanza dell’Indopacifico per l’Europa».

17 settembre 2021 (modifica il 17 settembre 2021 | 22:53)