11 aprile 2019 - 16:45

Pillon condannato a Perugia: «Ha diffamato Arcigay»

Lo ha stabilito il Tribunale di Perugia. Il senatore leghista dovrà pagare oltre trentamila euro tra sanzioni e danni

di Elena Tebano

Pillon condannato a Perugia: «Ha diffamato Arcigay» Il senatore leghista Simone Pillon (Ansa)
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Il senatore leghista Simone Pillon ha diffamato il circolo Arcigay di Perugia: lo ha stabilito oggi il giudice unico di Perugia. Pillon, che è anche primo firmatario del discusso disegno di legge sull’affido condiviso, dovrà pagare trentamila euro di risarcimento danni in sede civile e una sanzione di 1.500 euro per alcune affermazioni con le quali aveva commentato (quando ancora non era parlamentare) una iniziativa nelle scuole di Arcigay. Il Giudice ha stabilito un risarcimento , da liquidarsi in sede civile, di ventimila euro nei confronti del circolo Arcigay-Omphalos, e di diecimila euro all’allora responsabile del settore giovanile e degli incontri «contro il bullismo omofobico», Michele Mommi, e ha subordinato la sospensione della pena al pagamento dei danni.

Il volantino di Omphalos-Arcigay Il volantino di Omphalos-Arcigay

Durante una serie di incontri ad Assisi, a San Marino e ad Ascoli Piceno, Pillon , che all’epoca era responsabile del Forum delle Famiglie, aveva detto che i volantini informativi contro omofobia e bullismo «Lo sapevi che?» distribuiti dall’associazione Omphalos-Arcigay in un’assemblea di istituto di una scuola umbra nel 2012 servivano a «propagandare» l’omosessualità e fossero un invito ad avere rapporti tra persone dello stesso sesso. «Invece si trattava di un’iniziativa dell’associazione per la prevenzione di malattie veneree e al bullismo omofobico», hanno spiegato i legali di Omphalos, Saschia Soli e Marco Florti di Rete Lenford.

Pillon era finito a giudizio con l’accusa di avere diffuso «notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e di prevenzione delle malattie venere svolte dall’associazione, attribuendole iniziative e messaggi distorti rispetto al loro effettivo contenuto». E di avere additato l’associazione, «impegnata in incontri educativi nelle scuole», come «istigatrice all’omosessualità» o come «soggetto che distribuisce materiale pornografico». Formulando «gravi insinuazioni» sulla funzione del Welcome group. «Difendere le famiglie dall’indottrinamento costa caro»: ha commentato il senatore Pillon dopo la condanna. «È un primo grado — ha detto ancora Pillon — non una sentenza definitiva. Ci sarà spazio per l’appello». Il parlamentare ha assistito in aula alla lettura della sentenza. «Essere omofobi può costare caro e questa volta il senatore Pillon si renderà conto che non può impunemente insultare le persone senza doverne rispondere» ha commentato la presidente nazionale dell’Arci, Francesca Chiavacci.

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