Graham Vick, morto il regista lirico autore alla Scala di un «Macbeth» al cubo

di Giuseppina Manin

Il geniale artista è deceduto per una grave forma di Covid. Celebre il «Macbeth» che inaugurò la stagione scaligera nel ‘97: sul palco troneggiava un gigantesco cubo scuro

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È morto Graham Vick. Se n’è andato ieri, venerdì 16 luglio, a Londra, per una grave forma di Covid. Aveva 67 anni. Regista tra i più famosi e audaci della scena lirica, Vick era un gentiluomo dolce e sorridente, capace di graffiare con ironia e intelligenza anche i titoli più legati alla tradizione. Richiestissimo dai teatri italiani, alla Scala fece discutere il cubo nero ideato per il «Macbeth» del 7 dicembre ‘97 diretto da Muti. Sue anche le regie scaligere di «Outis» di Berio nel ’96 e «Die tote Stadt» di Korngold nel 2019.

Ancora, memorabili «La Bohème» 2018 per il Comunale di Bologna, e nel 2020 il «Parsifal» per il Massimo di Palermo e la «Zaide» di Mozart all’Opera di Roma con Gatti. «Non ho mai incontrato nessuno capace di analizzare un libretto come lui» assicura Roberto Abbado che a Pesaro aveva diretto un provocatorio allestimento di «Moïse et Pharaon»di Rossini, con Mosè come Bin Laden. Radicalmente democratico, a Copenaghen aveva messo in scena «Mahagonny» di Kurt Weill con i rifugiati in attesa di destinazione, mentre a Parma aveva sfidato il pubblico al Farnese costringendolo ad assistere in piedi a uno «Stiffelio» di Verdi allestito in platea.

A settembre avrebbe dovuto firmare un «Ballo in maschera» al Festival Verdi, progetto che verrà ripreso da Jacopo Spirei. Da ricordare la Birmingham Opera Company, da lui fondata nell’87, laboratorio di ricerca d’avanguardia. Il «Telegraph» l’aveva definito «L’uomo che salverà l’opera». Di certo l’ha resa qualcosa di molto vicino a noi, infondendole nuova linfa critica e sociale.

17 luglio 2021 (modifica il 17 luglio 2021 | 19:10)