È morto Renato Scarpa, il «Robertino» di «Ricomincio da tre»

di Maurizio Porro

L’attore aveva 82 anni ed è stato colto improvvisamente da un malore. Versatile: aveva lavorato al cinema, in teatro e in tv, iniziando la sua carriera a fine anni ‘60 al Piccolo

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E’ morto a Roma, colto improvvisamente da malore a 82 anni, Renato Scarpa, un versatile attore di cinema, teatro e tv, nato il 14 settembre del 1939 a Milano, iniziando la carriera a fine anni 60 al Piccolo Teatro in «Marat Sade» dopo aver però frequentato il Centro sperimentale romano. Una carriera che deve molto ai registi impegnati, dai Taviani a Bellocchio a Montaldo, ma lavorando poi anche con Steno nella milanese «Poliziotta», tre volte con Nichetti e con Salvatores («Sud»).

Da Verdone a Troisi

Ma anche col Verdone di «Un sacco bello» e con Troisi in «Ricomincio da tre», dove era Robertino, il ragazzo infelice complessato e tormentato dalla madre e poi nel «Postino», oltre al misterioso Verdegast di «Suspiria» e a partecipazioni con De Crescenzo-Bellavista e anche a molti sceneggiati tra cui «Il caso Murri» di Ferrero, «Famiglia Ricordi» di Bolognini e una partecipazione nel «Commissario Montalbano» e «Tamburi nella notte» di Brecht. Specializzato in nevrosi familiari (ma è stato anche il preside nella «Stanza del figlio» e un cardinale in «Habemus papam» di Moretti), al cinema giocava il ruolo di caratterista, mentre la sua anima semplice di attore e di persona sensibile si mise in luce in molte partecipazioni teatrali in «Vestire gli ignudi» di Pirandello ma anche in «La cage aux folles». Da lavoratore dello spettacolo non ha mai rifiutato un genere o uno stile, passando dalla commedia all’avventura e persino al western di Trinità, sempre facendosi notare proprio per la varietà delle presenze, della cordiale comunicazione e degli stili interpretativi.

30 dicembre 2021 (modifica il 30 dicembre 2021 | 21:15)