20 giugno 2018 - 21:51

Russia 2018, Iran-Spagna 0-1: Diego Costa in gol, che sofferenza per la Roja

Dopo un brivido causato da Ansarifard, la Spagna piega l’ordinata difesa asiatica. Annullato un gol a Ezatolahi. Il successo manda le due iberiche in testa con 4 punti

di Paolo Tomaselli, inviato a San Pietroburgo

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Anche la Spagna continua a scherzare col fuoco e batte l’Iran soffrendo due volte: prima per fare gol, poi rischiando due volte di subire il pareggio. È ancora Diego Costa, dopo la doppietta al Portogallo, a nascondere le magagne sotto il tappeto, in questo caso quello persiano: il gol del «brasiliano» però arriva di ginocchio, dopo un rimpallo da flipper con Rezaian all’inizio del secondo tempo.

Una volta sfondato il muro avversario, che nel primo tempo aveva bloccato ogni iniziativa, la squadra di Hierro lascia improvvisamente campo agli iraniani invece di alzare ancora il ritmo e di chiudere la partita. Col risultato che cinque minuti dopo lo svantaggio l’Iran va in gol, con Ezatolahi: scene di festa incontenibile in campo e sugli spalti, anche per le donne iraniane. E chissà a Teheran. Ma dura meno di due minuti (comunque tanti), perché il video arbitraggio non perdona e annulla la rete storica per fuorigioco. Giusto così.

Ma avvertita del pericolo, la Spagna alza le antenne e riprende a giocare? No, perché la squadra di Hierro non ha le capacità, prima di tutto atletiche, di accelerare il giro palla e provare a scardinare la difesa a tripla mandata, messa a punto da Queiroz: nel primo tempo l’Iran schiera una retroguardia con 6 giocatori in linea, con 4 centrali molto stretti. A parte un salvataggio sulla linea con una mischia stile rugby e un paio di parate scenografiche del gigantesco portiere Beiranvand, cresciuto in una famiglia di pastori nomadi, i rischi corsi dall’Iran sono relativi. E anche quando si allargano gli spazi è la squadra allenata dal portoghese ex Real Madrid (quando arrivò lui, Hierro aveva appena lasciato la Casa Blanca da giocatore per svernare in Qatar) ad avere la palla gol più nitida: ma Mehdi di testa spedisce fuori.

La sofferenza della Spagna si allenta, grazie ai cambi e alla stanchezza che avvolge l’avversario. Ma la sensazione di disagio provata da una delle favorite per la vittoria del Mondiale resta agli atti (come il clamoroso tunnel subito da Piqué nell’ultima grande occasione dell’Iran...). Adesso la situazione del girone è in perfetto equilibrio con il Portogallo: sia per differenza reti che per gol segnati, che per le difficoltà mostrate. Nel rutilante 3-3 nell’afa insopportabile di Sochi, la Roja aveva avuto l’alibi di Ronaldo. E il Portogallo aveva avuto l’alibi di aver affrontato una squadra superiore. Adesso che i limiti, soprattutto di ritmo e di conseguenza anche di idee, sono stati messi a nudo, ci si gioca il primo posto: chi vince il girone incrocia la seconda classificata tra Russia e Uruguay. E viceversa. Senza contare che l’Iran, se battesse il Portogallo, farebbe saltare il banco qualificandosi. In ogni caso, sul resto del tabellone, con la collocazione di Brasile, Argentina e Germania, bisogna aspettare. Ma l’ultima giornata è fatta anche per fare qualche calcolo.

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