Sarah Weddington è morta: fu l’avvocata che ottene l’aborto legale negli Usa

di Paolo Foschi

Nel 1973, nel famoso caso Jane Roe, riuscì a convincere la Corte Suprema a legalizzare le interruzioni di gravidanza come diritto inalienabile delle donne

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Sarah Weddington nel 1978

È morta a 76 anni Sarah Weddington, avvocata americana diventata negli anni Settanta un simbolo per i diritti delle donne dopo aver patrocinato il caso che portò alla legalizzazione dell’aborto negli Usa: nel 1973, a soli 26 anni, rappresentò davanti alla Corte Suprema Norma McCorvey, che aveva chiesto nel 1970 di interrompere una gravidanza, avendo già due figli e versando in condizioni economiche difficili. All’epoca in altri stati l’aborto era già legale, ma la donna rivendicò il diritto di poter interrompere la gravidanza dove viveva, cioè nel Texas. Norma Mc Corvey venne presentata con un nome falso, Jane Roe, per proteggerne l’identità. L’istanza ottenne 7 voti a favore su 9. Norma McCorvey non riuscì comunque a interrompere la gravidanza perché i tempi della sua battaglia legale superarono di gran lunga la gravidanza e diede alla luce una bambina, che fu data subito in adozioni e la cui identità è stata resa nota solo pochi mesi fa. La McCorvey, dopo aver preso parte a numerose campagne per il diritto all’aborto, all’improvviso nel 1995 passò al fronte antiabortista, ma prima di morire rivelò di essere stata pagata da un movimento della vita per rinnegare le posizioni del passato.

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Norma McCorvey nel 1989

La storia di Sarah Weddington è stata ripercorsa nel documentario AKA Jane Roe, del regista Nick Sweeney. Nata ad Abilene, in Texas, nel 1945, figlia di un pastore metodista, durante il terzo anno degli studi in legge, nel 1967, fu costretta ad andare in Messico per interrompere una gravidanza. Dopo la laurea cominciò a lavorate con altri giovani avvocati per capire se ci fosse spazio per una revisione della legge che vietava l’aborto in Texas. Pochi anni dopo, appena 26enne, fu incaricata appunto di rappresentare il caso Jane Roe e ottenne la storica sentenza. Dopo quella battaglia legale, continuò a impegnarsi per i diritti delle donne, fu eletta in Texas come deputata per i democratici ed ebbe un incarico nello staff del presidente Jimmy Carter.

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Sarah Weddington nel 2013

La notizia della morte, diffusa dai media americani, arriva in un momento particolare per la storia dei diritti delle donne. Il dibattito sull’aborto negli Usa si è infatti riaperto dopo che il Mississippi ha approvato restrizioni per le interruzioni di gravidanza, finite all’esame della Corta Suprema che però, dopo la presidenza Trump, ha sei giudici (su 9) con posizioni antiabortiste.

27 dicembre 2021 (modifica il 27 dicembre 2021 | 05:22)

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