22 settembre 2019 - 07:32

In marcia al concertone di Jovanotti. «Milano supera il test: bis a ottobre»

Un fiume di persone lungo viale Forlanini. Pochi disagi al traffico. Linate ha superato lo «stress test» del concerto di Jovanotti. Nel pubblico anche il sindaco Sala e don Rigoldi. Fra tre settimane l’Air Show ospiterà Rockin1000 e le Frecce tricolori

di Stefano Landi

In marcia al concertone di Jovanotti. «Milano supera il test: bis a ottobre» Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, sabato sera ha chiuso il suo tour estivo nell’area dello scalo di Linate (foto Maikid)
shadow

E poi c’è chi dice che non ti abbronzi a Milano: quando Lorenzo attacca una versione dub de «Il chiaro di luna» in una delle sue incursioni pomeridiane sul palco sono da poco passate le tre del pomeriggio. La fotografia che un qualunque marziano in volo sulla città vedrebbe sarebbe una distesa di ragazzi spalmati sui pratoni di Linate a piedi nudi e in costume da bagno. Impensabile fino a ieri. Sarà così più o meno per 8 ore, per la festa di fine estate organizzata da Jovanotti sulla spiaggia urbana di Milano. Che è poi anche la prima grande notte mondana per Linate: l’aeroporto invaso a festa.

Il Jova Beach Party completa un tranquillo weekend da paura per Milano, con il derby giocato in contemporanea al Meazza. Al netto di rotonde e lavori in corso, da Linate a San Siro sono 14 chilometri. Praticamente il polo Est e il polo Ovest della città. Centomila in pantaloni corti e a torso nudo di qua, 80 mila con la sciarpa al collo rossoneroazzurra di là. Un fine settimana di quelli che ogni giovane d’età o di spirito sognerebbe di mettersi in agenda, e con cui l’altra metà dei milanesi deve convivere mugugnando o tappandosi in casa. Perché trasformare un aeroporto in una grande spiaggia dove ballare e cantare comporta uno sforzo di logistica (e di pazienza) per molta gente. «Abbiamo ripetuto a tutti che in questi casi è importante vivere con calma e filosofia gli spostamenti, per diluire il più possibile le code» spiega l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, in contatto tutto il giorno con le autorità. Un ottimo stress test per l’area di Linate che fra tre settimane, il 12 e 13 ottobre, per l’Air Show ospiterà Rockin1000 e le Frecce tricolori nella 48 ore che celebra la riapertura dello scalo (27 ottobre): lì forse agli organizzatori basterà aggiustare il tiro.

Portare 100 mila persone in uno spazio aperto riconvertito in pochi giorni ha comportato una sequenza di inevitabili disagi. Per prima cosa si è dovuto chiedere alla gente di vivere con entusiasmo le lunghe passeggiate per raggiungere l’area dello show. Uno spettacolo di massa in un aeroporto ha un fascino tutto suo. Lo sanno bene a Berlino dove convivono in modalità hippie dell’ex scalo di Tempelhof trasformato, dopo la chiusura del 2008, in parco pubblico che ospita 50 mila persone ogni fine settimana. Ovvio che nessuno la voglia gufare a Linate, ma spazi del genere possono diventare meravigliose arene se si ha l’ambizione di fare le cose in grande.

I cancelli sabato hanno aperto molto presto, alle 12.30. Due gli ingressi, in via Fantoli e in viale Forlanini, trasformato in un lunghissimo lungomare senza il bisogno dell’acqua. Tutti a piedi appassionatamente, dallo sbarramento alla fine di viale Corsica. Una transumanza umana, un pellegrinaggio laico di quelli che solo il rock può mettere in moto. Che piaccia o no, Jovanotti ha un suo popolo e ieri a Linate ha risposto presente (compresi il sindaco Beppe Sala e don Gino Rigoldi).

Già alle quattro del pomeriggio erano entrate le prime 20 mila persone, 30 mila alle 17. Tra le 18 e le 19 l’ora di punta. L’autobus 73 e il tram 27 che a frequenza raddoppiata si riempiono. I disagi maggiori, come previsto, si verificano dalle parti di via Corelli, per le auto a passo rallentato da metà pomeriggio e all’uscita. Si sperava che la gente si presentasse su due ruote e per quanto possibile questo è successo. I milanesi, storicamente fedeli al motorino, ma anche torpedoni di biciclette poi seminate senza rastrelliere al primo angolo libero. A proposito di bici si è vista anche la «Ricicletta», il mezzo realizzato durante le date estive di Jovanotti con 800 lattine riciclate. Un modo per ricordare anche la buona volontà di questo viaggio che si è chiuso ieri. Rispettare le location in cui si sono presentate migliaia di persone. Pure a Linate, chi l’avrebbe mai detto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT