Il falso mito del Quirinale rosso

risponde Aldo Cazzullo

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Caro Aldo,
non so bene perché le scrivo questa mail, quasi sicuramente non la leggerà. Però dopo averla vista l’altra sera in tv sento il dovere di farlo. Da veneto, non sono un supporter sfegatato di Salvini, anzi, sono perfino stato bannato dalla sua pagina Facebook dopo aver scritto che non doveva fare il governo con il Movimento 5 Stelle. Sa perché, nonostante questo, io sarò costretto a votare Salvini? Per colpa di quelli come lei. Lei ha detto una delle cose più elitiste, oserei dire offensive, che si possono sentire.
Ha detto che crede che Salvini diventerà premier prima o poi, ma è contento che capiti dopo il 2022 con un nuovo mandato a Mattarella (o chi per lui). Ma dal 1992 questo Paese ha avuto Scalfaro, Ciampi, Napolitano, Mattarella. Se Mattarella avrà un secondo mandato, per 37 anni avremo avuto presidenti della Repubblica di area centrosinistra…
Riccardo, Padova

Caro Riccardo,
Leggo e pubblico, ringraziandola per le critiche. Non sono elitista: da nipote di un macellaio e di un contadino, non me lo posso permettere. Sono però ormai un vecchio del mestiere e ricordo le parole con cui nel 1988 François Mitterrand, dopo la seconda vittoria alle presidenziali, motivò la scelta come primo ministro del suo peggior nemico interno, Michel Rocard: «I francesi lo vogliono, e lo avranno». Ecco, io credo che gli italiani vogliano Salvini, e prima o poi lo avranno. Nel 2022 Salvini non avrà ancora cinquant’anni; altrimenti, se controllasse la maggioranza alle Camere, credo che non esiterebbe a farsi eleggere al Quirinale, mettendo a Palazzo Chigi un proprio uomo, e trasformando l’Italia in una Repubblica presidenziale senza cambiare una riga della Costituzione.
Si offende se le dico che mi sento più tranquillo con Mattarella? E poi questa storia dei presidenti della Repubblica tutti di sinistra è una leggenda. Oscar Luigi Scalfaro era un democristiano, della destra del partito. Certo non era fatto per intendersi con Berlusconi (ma lei pensa che abbia fatto male a impedire la nomina di Cesare Previti alla Giustizia?). Carlo Azeglio Ciampi era il governatore della Banca d’Italia, non un eversore anarchico. Non attese chiamate; si mise in gioco come premier in un anno drammatico, il 1993. Poi Prodi gli affidò l’Economia. Berlusconi concorse alla sua elezione al Quirinale, e fece bene.
Giorgio Napolitano era l’unico a venire da un partito di sinistra; ma nel 2013 fu rieletto anche con i voti di Forza Italia, e il primo a proporre di confermarlo sul Colle fu Sandro Bondi, allora vicinissimo a Berlusconi. Che invece ruppe con Renzi perché non voleva Sergio Mattarella, altro democristiano. In sintesi: un uomo di sinistra e tre centristi. Questo ovviamente non significa che sul Quirinale non possa salire un uomo — o una donna — di destra. Prima o poi accadrà. Da cittadino mi auguro che sia una donna — o un uomo — della destra del merito e della nazione, della libertà e della responsabilità. Salvini saprà costruire questa destra? Soprattutto, lo vorrà?

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Chiara Contarini

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